L’offerta assistenziale del Policlinico Federico II di Napoli aggiunge un nuovo servizio, stavolta dedicato alle persone con patologia rara. Nascono così gli ambulatori in teleconsulto, soprattutto dedicati alle consulenze di specialisti esperti di malattie rare, come detto, grazie all’attivazione da parte della Regione Campania di una piattaforma informatica dedicata. Sono già attive le agende in teleconsulto nelle aree di endocrinologia pediatrica, allergologia pediatrica, emocoagulazioni e dislipidemie, immunodeficienze e allergologia, immunoreumatolgia. Un servizio che si aggiunge a quelli di telemedicina già messi in campo per far fronte alla pandemia da Covid «L’offerta sanitaria in teleconsulto attivata è rivolta ai consulti online tra medico e specialista con o senza la presenza del paziente – sottolinea il Direttore Sanitario dell’Azienda Emilia Anna Vozzella -. La visita in teleconsulto viene preparata in anticipo in base alla disciplina interessata e le varie strutture sanitarie della Campania possono richiedere un incontro con uno specialista della Federico II sulle patologie rare, sulla base delle agende di lavoro in teleconsulto elaborate ad hoc».
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La piattaforma regionale consente di registrare il consulto, l’esito con la relativa diagnosi e la refertazione. Il risultato del teleconsulto è, infatti, un referto del nostro specialista delle malattie rare prodotto a seguito della richiesta del medico di una delle strutture sanitarie campane. «La televisita e il teleconsulto – conclude conclude il Direttore Generale dell’AOU Federico II Anna Iervolino – rappresentano un ampliamento delle opportunità di presa in carico e di cura per i pazienti ed offrono la possibilità per gli specialisti di fare rete e garantire un approccio interdisciplinare e di alta specializzazione. Dobbiamo lavorare in questa direzione soprattutto coinvolgendo i pazienti e condividendo con loro un progressivo avvicinamento alla tecnologia come strumento per migliorare la qualità dell’assistenza, preservando sempre i principi della personalizzazione delle cure e dell’umanizzazione dei percorsi». Una soluzione in più per evitare a pazienti fragili di esporsi ai rischi di contagio e rendere l’assistenza sempre più confortevole e di semplice accesso.