L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appena dichiarato l’epidemia di Ebola in Nord Kivu in Repubblica Democratica del Congo un’emergenza internazionale di salute pubblica con oltre 1.600 morti. In Congo, 750 bambini sono stati colpiti dal virus Ebola (31% dei casi) ed il 40% ha meno di 5 anni. Fino ad oggi quasi 2.500 persone sono state contagiate nel focolaio in corso, di cui 1.665 sono morte.
La dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di Medici senza Frontiere ha detto: “i segnali sono chiari: le persone continuano a morire nelle comunità, gli operatori sanitari continuano a essere contagiati e la trasmissione del virus continua. L’epidemia non è sotto controllo e abbiamo bisogno di un cambio di marcia: ma questo non dovrebbe riguardare la restrizione agli spostamenti o l’uso della coercizione sulla popolazione colpita. Le comunità e i pazienti devono essere al centro della risposta, devono essere partecipanti attivi. MSF ha sperimentato in prima persona quanto sia difficile rispondere a questa epidemia. Dobbiamo fare un bilancio di ciò che funziona e di ciò che non funziona. In un contesto in cui la ricerca e identificazione dei contatti non è completamente efficace e non tutte le persone colpite vengono raggiunte, è necessario un approccio su larga scala per la prevenzione, questo significa un migliore accesso alla vaccinazione per la popolazione per ridurre la trasmissione.”