Gambe gonfie e stanche, la colpa può essere del lipolinfedema. Si tratta di una forma di linfedema che colpisce nel nostro paese una donna su dieci e che causa un doloroso aumento del volume della coscia e della gamba. Al principio, il lipolinfedema si manifesta come una banale forma di cellulite, poi il gonfiore aumenta e si ha un ristagno di liquidi nei tessuti cutanei. Nel tempo si ha un accumulo sproporzionato del tessuto adiposo negli arti inferiori e non di rado il grasso non si limita alle gambe. ma colpisce anche l’addome o e le braccia.
Microvibrazione
Un modo per affrontare il problmea è la “Microvibrazione Compressiva Endosphères”, una tecnica basata su una tecnologia che si è dimostrata particolarmente efficace, perché riduce i sintomi della malattia e migliora la qualità di vita delle pazienti. Semplificando un po’ si può dire che il macchinario usa particolari vibrazioni, trasmesse alla pelle delle gambe attraverso microsfere ruotanti di silicone. In Italia il trattamento è garantito anche da strutture pubbliche e solitamente già dopo due sessioni di cura alla settimana per un mese e mezzo sono sufficienti a ridurre quasi del 50% il dolore.
Sottovalutata
«La patologia viene spesso sottovalutata e confusa con la semplice cellulite o con il, più o meno grave, sovrappeso», spiega il professor Pier Antonio Bacci, docente di Patologie Estetiche nel Master dell’Università di Siena e del Consorzio Humanitas di Roma. «In realtà fa diventare le gambe così gonfie e pesanti da rendere molto difficoltose anche le più semplici attività quotidiane. Va contrastata attraverso diagnosi quanto più precoci e successivi trattamenti preventivi. La microvibrazione compressiva è una metodica non invasiva che aiuta a raggiungere perfettamente questi obiettivi, soprattutto se associata a giusti stili di vita».