Non c’è niente di meglio di una bella doccia calda durante l’inverno. Nonostante la piacevole sensazione, però, se dura troppo a lungo o l’acqua è troppo calda, a farne le spese è la nostra pelle. A dirlo sono gli esperti. Nei mesi freddi, anche l’aria è più secca ed è più facile andare incontro a una disidratazione della pelle. Le labbra, come le mani, si possono facilmente screpolare e le docce troppo calde non fanno altro che peggiorare la situazione, danneggiando ulteriormente la barriera della pelle. Meglio quindi usare l’acqua tiepida e subito dopo una crema sulla pelle ancora umida per favorire l’idratazione. A ribadirlo è Rajani Katta, professoressa di dermatologia all’University of Texas Health Science Center di Houston e dalla sua collega, la dottoressa Megan Rogge.
Docce troppo calde e lunghe
Oltre a danneggiare la barriera cutanea, le docce troppo calde possono anche esacerbare il problema della pelle secca e pruriginosa. Inoltre, a casa meglio usare un umidificatore, perché la pelle secca peggiora quando si accendono i caloriferi: il calore inizia ad asciugare l’aria, che a propria volta inizia ad asciugare la pelle. Non solo. Molti prodotti per l’igiene quotidiana contengono sostanze ritenute tossiche, come il triclosan per esempio (messo al bando negli Stati Uniti dalla Fda nel 2016). Il componente ha una struttura molecolare molto simile a quella della diossina e proprio per questo motivo in grosse quantità può causare problemi di salute anche gravi. Oltre al triclosan, ci sono molte altre sostanze che possono interferire con il sistema endocrino e con la resistenza agli antibiotici, causare danni al fegato e persino favorire l’insorgere di patologie gravi quali fibrosi epatica e tumore al fegato. Tutto parte dal desiderio di rendere i saponi più profumati, ma purtroppo si finisce con lo spianare la strada a reazioni allergiche, eruzioni cutanee e mal di testa. Lo strato lipidico superficiale incaricato di proteggere il corpo dagli agenti esterni viene messo a dura prova e, nei casi più recidivi, anche danneggiato. Meglio insomma utilizzare saponi neutri, non esagerare con la frequenza e non utilizzare acqua troppo calda che rimuove gli oli naturali del corpo e porta il sangue più vicino alla pelle.
L’epidermide
Lo strato superiore di pelle, l’epidermide, è costituito da cellule della pelle e una barriera lipidica (“grasso”) che impedisce alle sostanze nocive di penetrare e previene la perdita di umidità. Questa barriera si indebolisce con l’età, ma può essere danneggiata anche dai fattori ambientali. L’American Academy of Dermatology dice che quando la maggior parte delle persone raggiunge i 40 anni, ha bisogno di idratazione quotidiana. Lavaggi eccessivi e aggressivi e detergenti troppo forti possono fare male, afferma Anne Chapas, M.D., fondatrice della Union Square Laser Dermatology di New York. E con meno umidità nell’aria durante i mesi invernali, è più difficile ricostituire ciò che è perduto. Per quanto riguarda la crema idratante, tra le raccomandazioni c’è quella di verificare che sia densa. Come suggerisce a Consumer Reports, Shari Lipner, M.D., dermatologo presso la Weill Cornell Medicine e la NewYork-Presbyterian a New York. Lipner, una buona prova di spessore è di metterne una noce in mano e girare la mano. Se scivola via, non è abbastanza spessa.