Tecnicamente vengono definiti «tutor dell’apprendimento», sono figure specializzate attorno alle quali ruota ogni progetto di intervento per i bambini e i ragazzi con Disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa). « Si tratta spiega il logopedista Francesco Bianco – di operatori qualificati ad assistere studenti con Dsa, perché svolgono in tutto e per tutto un ruolo di “facilitatore” e di guida per i processi di apprendimento. In pratica sono promotori dell’autonomia che mediano nei rapporti tra la famiglia e la scuola». Il tutor può operare nei contesti scolastici ed extra-scolastici, svolgendo attività di “doposcuola specialistici” con alunni di scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado.
Obiettivo formazione
Proprio per colmare ad un gap esperienziale che purtroppo vede la Campania fanalino di coda, il dottor Bianco (presidente dell’Associazione Ipertesto) ha voluto realizzare un corso dedicato, pratico e operativo, che consente di diventare tutor dell’apprendimento. «L’intento – spiega – è quello di sfruttare al massimo le ore di lezione in aula per svolgere esercitazioni sugli strumenti del tutor, analizzare casi clinici, supervisionare i casi portati in aula dai corsisti e dai docenti; per questo motivo le lezioni in aula saranno precedute da lezioni on line che invece tratteranno gli elementi più teorici e legislativi. Chiunque lo desideri può trovare informazioni sul nostro portale».
Compiti e competenze
In primo luogo il tutor deve saper attivare strategie compensative per i processi di studio, concordare un “patto formativo” (con genitori e bambino/ragazzo) e definire i contenuti e gli obiettivi di lavoro. Deve condividere con scuola, genitori e specialista il piano di lavoro. Per questo sapere in che modo supportare il bambino o il ragazzo nell’attività di studio, saper adattarsi alle sue particolari esigenze, essere in grado di orientarsi nei diversi ambiti disciplinari. Ancora, deve conoscere gli ausili tecnici e le nuove tecnologie informatiche per un apprendimento mediato e deve conoscere la normativa esistente sui Dsa. Insomma, un’iniziativa che promette di creare nuove professionalità al servizio delle centinaia di migliaia di studenti con Dsa.