Pronti alle vacanze, magari con qualche destinazione esotica, ma: attenti al benessere dell’intestino. L’avvertenza arriva dai medici di medicina generale e dai pediatri, ben consapevoli dei rischi di una vita sregolata o delle insidie legate a batteri che si possono facilmente trovare nell’acqua o nei cibi in alcuni paesi extra UE.
Attenzione a tavola
Uno dei rischi più maggiori è quello di imbattersi in una gastroenterite, una condizione che viene definita acuta quando dura più di una settimana. Nella maggior parte dei casi, la gastroenterite acuta è altamente contagiosa e si trasmette per ingestione di acqua o alimenti contaminati, o portando alla bocca le mani sporche. I principali sintomi sono quelli che ci si aspetta: diarrea (come ovvio) ma anche nausea, dolore addominale (crampi allo stomaco), vomito, astenia e meteorismo intestinale. In alcuni casi si può avere anche febbre. Ovviamente se la gastroenterite, soprattutto quella acuta, è un problema per gli adulti, può essere molto pericolosa nei più piccoli. In caso di vomito e diarrea abbondanti, infatti, il bambino perde una gran quantità di acqua e sali minerali.
Precauzioni e falsi miti
Dunque, chi si prepara per una partenza con mete ritenute a maggior rischio igienico sanitario, come l’Africa, il Sud America, alcune aree del medio Oriente e la maggior parte dell’Asia, farà bene a fare molt attenzione ad evitare alimenti e bevande che potrebbero essere contaminati. Quattro semplici regole possono tornare particolarmente utili:
- Lavarsi le mani molto bene dopo essere andati in bagno
- Utilizzare solo acqua contenuta in bottiglie sigillate (oppure bollita o potabilizzata) sia per bere sia per lavare i cibi e lavarsi i denti
- Evitare il ghiaccio nelle bevande
- Evitare cibi a maggior rischio di contaminazione batterica come frutti di mare, molluschi, carne cruda o poco cotta, verdure crude, frutta fresca che non può essere sbucciata, cibi conservati al caldo, piatti a base di uova crude (maionese, zabaione), latte e latticini non pastorizzati
Alcuni prima di partire e durante il soggiorno scelgono di usare probiotici o fermenti lattici per colonizzare l’intestino con microrganismi innocui in grado di competere con i microrganismi patogeni, stimolando il sistema immunitario. La verità è che non è ancora chiarito se queste sostanze possano diminuire il rischio di contrarre la diarrea.