Un V-Day senza intoppi, un giorno da ricordare. Anche se è stato un avvio più che altro simbolico, il 27 dicembre passerà alla storia come il giorno in cui si è iniziata a intravedere una speranza oltre la coltre scura calata a causa del Covid-19. Da Europa si sono levati messaggi di speranza, e l’Italia non ha fatto certo eccezione. Da Nord a Sud sono stati migliaia gli operatori sanitari chiamati a vaccinarsi per iniziare a mettere in sicurezza chi deve occuparsi della salute dei cittadini, ma anche per dare il buon esempio. La prima in assoluto a ricever il vaccino è stata Claudia Alivernini, infermiera 29enne romana dell’Inmi Spallanzani di Roma. «Con profondo orgoglio e grande responsabilità – ha detto – oggi ho fatto il vaccino, un piccolo gesto ma fondamentale per tutti noi. Oggi sono qui come cittadina ma soprattutto come infermiera a rappresentare la mia categoria è tutto il personale sanitario. Un copione che si è ripetuto più o meno uguale in tutte le regioni, con entusiasmo e con tanta voglia di dare avvio alla rinascita.
LA POLEMICA
Unica nota stonata di una giornata altrimenti perfetta è stata la polemica nata a seguito della decisone del governatore della Campania Vincenzo De Luca di farsi vaccinare. I suoi oppositori politici lo hanno immediatamente accusato di aver approfittato della propria posizione per accedere al vaccino, altri di strumentalizzare questa giornata. In realtà, quello lanciato da De Luca è stato un messaggio condivisibile: «Mi sono vaccinato. Dobbiamo farlo tutti nelle prossime settimane. È importante per vincere la battaglia contro il #Covid19 e tornare alla vita normale. Senza abbassare la guardia e rispettando le norme». Un messaggio al quale il sindaco De Magistris ha risposto senza mezzi termini: «Trovo davvero inqualificabile e indegno l’abuso di potere del presidente De Luca che approfitta del suo ruolo istituzionale per vaccinarsi quando il vaccino, nelle prime settimane, deve essere destinato esclusivamente, considerate le pochissime quantità disponibili, a medici, infermieri, operatori sanitari ed anziani».
I CONTAGI
Al di là delle polemiche, quel che conta è che finalmente sia partita la rinascita, o meglio che si sia imboccata la strada (che sarà lunga) verso la soluzione di questo incubo. Commossi e molto emozionati, i medici e gli infermieri di tutta Italia si sono stretti in un abbraccio simbolico, ma sono stati proprio loro a chiedere che non si abbassi la guardia. Sebbene la situazione sia ancora sotto controllo, pare che la curva dei contagi stia lentamente risalendo, forse per effetto delle cene e dei pranzi di questi giorni. I numeri della protezione civile parlano di 8.913 i positivi al tampone per il coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Le vittime sono 305. Sono 59.879 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Sabato erano stati 81.285. Il tasso di positività è del 14,88%, in ulteriore aumento rispetto al 12,8% di ieri (+2%). Una situazione che potrebbe rapidamente sfuggire di mano se non verranno rispettate le misure di distanziamento imposte dal governo. Ecco perché sono i proprio i medici a chiedere cautela.