Scenografo, regista, scrittore, pittore. In una sola parola un Maestro. Dario Fo se n’è andato a 90, dopo un ricovero di 12 giorni all’ospedale Sacco di Milano. A vincere sulla sua voglia di vivere è sono stati problemi respiratori. Problemi che hanno messo fine a quella che il Maestro ha sempre definito «Un’esistenza lunga e fortunata».
Al di là della storia personale del Maestro, al quale era doveroso dedicare un ricordo, la scomparsa di Dario Fo ci ricorda quanto siano pericolose le patologie respiratorie. «Questo tipo di malattie – spiega il medico di medicina generale Luigi Sparano – è spesso sottovalutato. Il rischio invece, soprattutto in questo periodo, è molto alto. Possono infatti generarsi delle complicazioni legate alla sindrome influenzale, del resto un paziente cronico è un paziente che si ammala più degli altri».
I vaccini
Quindi, pazienti con capacità respiratorie compromesse sono maggiormente a rischio e l’unica arma efficace è il vaccino. Ma quali sono i candidati ideali per la terapia vaccinale? Ce lo spiega ancora una volta il dottor Sparano: «Gli anziani, ancor più se con malattie croniche, dovrebbero tutti essere vaccinati contro l’influenza. Altro aspetto da tenere in considerazione è la presenza in casa di bambini, perché con l’inizio delle scuole sono spesso i più piccoli a portare in casa il virus influenzale. E questo per i nonni può essere un grave rischio».
Aderenza alle terapie
Altro tema da tenere in grande considerazione è quello dell’aderenza alle terapie, è infatti cruciale avere consapevolezza della propria situazione. «Chi ha patologie respiratorie – spiega Sparano – spesso tende a sottovalutare il problema, a considerarlo poco importante. La conseguenza è quella di non curarsi nel modo corretto. Solo il 15 o 20 per cento delle persone affette da patologie respiratorie ha consapevolezza della propria malattia, questo dato dovrebbe farci riflettere molto».