Non riuscire a chiudere occhio durante la notte è l’incubo di milioni di insonni in tutto il mondo, una moltitudine di pazienti che darebbero ogni cosa pur di poter riposare normalmente. Ma esistono tecniche o terapie che possono restituire il sonno? Alcuni affermano che l’insonnia si può combattere con i colori e la cromoterapia. Al momento, tuttavia, non esistono prove scientifiche sulla sua reale utilità, mentre ci sono numerosi studi sull’efficacia di un tipo di lenti in grado di bloccare le frequenze della luce blu.
Dottore ma è vero che?
Sul portale della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) si chiarisce come l’uso della cromoterapia per l’insonnia si basa sulle prove relative alla capacità della luce, e delle sue diverse sfumature di colore, di regolare l’orologio biologico. Nel cervello umano c’è una via neurale che regola le fasi di sonno e veglia, i cicli stagionali e altre risposte fisiologiche in base all’esposizione alla luce. Questa via parte dagli occhi e termina in una ghiandola del cervello, l’epifisi, che produce un ormone – la melatonina – fondamentale nella regolazione del sonno. I suoi livelli sono più alti di notte rispetto al giorno, e la sua produzione varia anche a seconda del colore della luce a cui si è esposti: l’esposizione a una luce blu è in grado, specie prima del sonno, di ridurre la secrezione di melatonina e resettare il ritmo circadiano.
No allo schermo del Pc
Per questo è sconsigliato guardare a lungo uno schermo elettronico – come quello di computer, smartphone o tablet quando si va a letto. Attualmente non esistono però dimostrazioni scientifiche sulla reale utilità della cromoterapia o altre strategie che vengono proposte su internet, come circondarsi del proprio colore preferito. Ci sono invece numerosi studi sull’efficacia di un tipo di lenti capaci di bloccare le frequenze della luce blu. Nei lavoratori turni sono riuscite a preservare i normali livelli di melatonina, mentre in un altro studio su occhiali in grado di bloccare la luce ultravioletta, si è rilevata una migliore qualità del sonno e dell’umore. In generale la maggior parte delle persone che soffre di insonnia si automedica, spesso abusando di sonniferi o alcol. I farmaci utilizzati come trattamento possono avere effetti collaterali, come dipendenza e danni cognitivi, mentre le terapie cognitivo-comportamentali sono efficaci ma spesso è difficile accedervi.