“La salute deve essere pensata come globale, riguarda tutti gli esseri viventi sulla Terra”. Così Bruno Tabacci, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, in occasione dell’evento “Persone, animali e ambiente. One Health: un patto di comunità”, realizzato da Boehringer Ingelheim Italia e Formiche, con il patrocinio della Camera di Commercio italo-germanica, B20 Italy e Farmindustria. “Siamo passati in 50 anni dall’essere 2,8 miliardi a quasi 8 miliardi. La scienza è stata in grado in un tempo molto rapido di dare una risposta alla pandemia. Ma ora l’incognita è la vaccinazione globale. Se ci sono 4 miliardi di persone non coperte dalla vaccinazione, saremo tutti a rischio. Non possiamo pensare che la transizione la facciano alcuni e non altri. La si fa tutti. Un patto di comunità presuppone che tutto il mondo si riconosca in questo messaggio.” Tabacci ha concluso il suo intervento con il richiamo all’importanza e al ruolo strategico della ricerca e della scienza.
La conferenza si è aperta con i saluti di Morena Sangiovanni, Country Managing Director Italia di Boehringer Ingelheim, che ha ricordato: “Ci incontriamo per il secondo evento nel ciclo E=mc2, per parlare di One Health, la strettissima relazione tra salute umana, salute animale e salute dell’ambiente. Per Boehringer è un tema fondamentale e molto vicino alla nostra missione, per il nostro impegno a mettere a disposizione farmaci per uso umano e uso animale, e l’obiettivo ultradecennale di riduzione dell’impatto ambientale delle nostre attività industriali e commerciali. È un vero patto di comunità, abbiamo bisogno di partnership pubblico-private, ma anche di uno sforzo quotidiano e individuale, per agire tutti rispettosamente verso l’ambiente. Come azienda abbiamo contribuito alla stesura del Policy Paper della Taskforce Health and Life Sciences del B20, guidata da Sergio Dompè, dove, nella raccomandazione 3, troviamo proprio il concetto di One Health per perseguire il progresso a favore delle persone, delle comunità e dell’ambiente.
Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di Commercio italo-germanica, ha invece dichiarato: “L’Europa e il mondo avranno un futuro se sapremo coniugare la dimensione industriale con quella ambientale e sociale. Italia e Germania sono un’unica catena di valore, con 116 miliardi di partnership commerciale; le nostre economie hanno retto la pandemia per la nostra forte interconnessione”.
“Il settore chimico farmaceutico vale circa 20 miliardi di euro all’anno del nostro interscambio ed è al centro della joint production italo tedesca. L’export da Roma vale 7,73 miliardi, in aumento rispetto al 2019, mentre da Berlino l’Italia importa quasi 12,27 miliardi”.
“Per tagliare le emissioni di CO2 dei settori ad alta intensità energetica serviranno 15 miliardi. Dobbiamo promuovere una conversione ecologica che sappia garantire il settore industriale. Servono indirizzi politici chiari. In Ricerca e sviluppo, la Germania investe il 3%, l’Italia 1,2%.
Occorre fare di più. Oggi si parla di bio-rivoluzione, l’Italia e la Ue possono essere apripista.
Le imprese italo tedesche sono pronte a questa sfida”, ha concluso Buck.
Per Nikola Katrin Lafrenz, consigliera per gli Affari sociali, il Lavoro, la Sanità, presso l’ambasciata della Repubblica Federale di Germania, “la pandemia è stata un campanello d‘allarme. Ma ha messo in luce le innovazioni che possono derivare dalle catastrofi. La Boehringer Ingelheim è un partner ideale, vero e proprio motore per la formula One Health”.
Sergio Dompè, Chair della Task Force B20 Health & Life Sciences, ha invece evidenziato che “è importante l’approccio olistico. L’ambiente è la nostra casa. Ne va della tua salute, se la casa è pulita o sporca. La salute dell’ambiente è la nostra. La sfida è cercare di avere l’accesso all’innvazione che farà la differenza.” Il Presidente Dompè ha posto l’accento su tre messaggi chiave per affrontare il futuro: il new normal deve diventare la collaborazione tra Governi, agenzie regolatorie e aziende, questo anche il messaggio che il B20 ha dato al Presidente Draghi; l’accesso all’innovazione farà la differenza e quindi un ecosistema complessivo che veda la collaborazione pubblico-privato sulle grandi priorità della salute, comprendendo anche le agenzie regolatorie, affinché si possa passare da una sanità quantitativa a una sanità qualitativa . Infine, “tutto ciò ha bisogno di un presupposto fondamentale: la collaborazione pubblico -privato per creare i presupposti per la sostenibilità”. Dompè ha concluso con un ringraziamento: “Siamo grati al presidente Draghi, per la prima volta il nostro Paese è preso ad esempio dalla Commissione europea. Il green pass darà al nostro Paese maggiori garanzie per sconfiggere la pandemia.
Paola Testori Coggi, Chair T20 Task Force Global Health and Covid-19, ha partecipato alla tavola rotonda: “E’ con l’esperienza della Sars che ci venne l’idea di avere la joint procurement per comprare i vaccini a livello europeo, fondamentale per efficienza ed economicità. Manca una piattaforma gestita da scienziati che serva a condividere i dati senza controllo politico”.
Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, ha sottolineato l’importanza di una bussola etica che guidi le politiche sanitarie mondiali, ma soprattutto della necessità di una nuova governance che risolva l’eccessiva frammentazione tra enti locali, governi, organizzazioni sovranazionali. Arianna Bolla, Presidente di Aisa, Associazione nazionale imprese salute animale, ha rilevato l’importanza di questi incontri, perché spesso la veterinaria non ha il posto che merita ai tavoli della sanità. Andrea Urbani, DG Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, ha concluso spiegando come l’Italia sia all’avanguardia nel monitoraggio dell’impatto delle politiche sanitarie, e che facendo uno sforzo in più sulla condivisione dei dati (con una riforma della normativa sulla privacy in discussione in questo momento) riusciremo a combattere le malattie in modo ancora più efficiente e rapido.