La coppetta mestruale è un’alternativa agli assorbenti e tamponi usa e getta. Fa risparmiare, riduce il rischio di allergie ed è sostenibile per l’ambiente. Ad oggi il consumo è in crescita. Secondo un sondaggio di Intimina, il 90% le consiglierebbe a un’amica o a un familiare. Tuttavia, dai dati emerge anche una mancanza d’informazione completa per il 49%. Manuela FARRIS, ginecologa per Intimina, fa luce sull’argomento.
“Stupisce sempre la reazione quando spiego la quantità complessiva di flusso mestruale che una donna registra per tutta la durata del ciclo – sottolinea la ginecologa. Se si tratta di un flusso normale la quantità corrisponde a circa 35-40 ml che rispettivamente corrisponde a una media di 2-3 o al massimo a 5-6 cucchiai nei casi più abbondanti”.
“Quello dei cucchiai – continua – è un parametro poco diffuso ma aiuta molto le pazienti a rendersi conto della reale quantità di flusso e a comprendere come una coppetta possa essere rimossa dopo 8-10 ore, valutando la tipologia migliore di coppette a disposizione a seconda del flusso. Il nome stesso della coppetta spiega la sua funzione di raccogliere e non assorbire: questa la principale differenza con gli assorbenti esterni, interni o lavabili che riserva una serie di vantaggi quali la minore necessità di cambiarsi e la mancanza di sviluppo di allergie in chi ha già avuto reazioni allergiche agli assorbenti”.
Coppetta mestruale sostenibile e fa risparmiare
I risultati dell’indagine recente di Intimina (su 1030 intervistati), confermano che una delle motivazioni per cui si sceglie di utilizzare la coppetta è la sostenibilità. Il 40% delle intervistate, infatti, afferma di voler ridurre i propri rifiuti mestruali personali. Una scelta green, considerando che in media una donna nella propria vita utilizza più di 11.000 prodotti mestruali usa e getta e che ci vogliono centinaia di anni perché questi rifiuti si decompongano.
Uno dei motivi legato alla scelta della coppetta mestruale è il risparmio, confermato dal 20% delle intervistate. Le coppette mestruali possono essere riutilizzate fino a 10 anni, con un notevole risparmio rispetto ai costi mensili dei prodotti usa e getta. È stato chiesto alle intervistate come userebbero il denaro risparmiato, ed è emersa la preferenza per viaggi, cibo e gite (46%), esperienze divertenti (26%), vestiti, bellezza e cura della pelle (16%). Altre hanno spiegato che avrebbero utilizzato i risparmi per saldare debiti, donare in beneficenza, hobby e istruzione o per i propri figli.
Meno sostanze chimiche
C’è anche una fetta di intervistate (22%) che, preoccupate di utilizzare prodotti sicuri e privi di sostanze chimiche per il loro corpo, hanno scelto di passare alle coppette. Inoltre, le coppette mestruali possono essere indossate durante tutte le attività fisiche, compreso il nuoto, senza il rischio di perdite. Persistono ancora le domande comuni legate all’utilizzo della coppetta, sulle quali l’indagine ha voluto approfondire. Tra queste c’è la preoccupazione di come inserire o rimuovere una coppetta (9%), ma soprattutto come posizionarla correttamente per evitare perdite (23%).
Il 17% ha dichiarato di essere riuscita a inserirla correttamente al primo tentativo, mentre per il 29% ci sono voluti diversi giorni e il 26% dopo più di due cicli ha imparato bene come fare.