Arriva il verdetto finale: alcune sostanze presenti nei pesticidi alterano il sistema ormonale. La Commissione Ue ha fissato i criteri per identificare quei perturbatori endocrini nei pesticidi e biocidi, naturali e chimiche, che possono, appunto, alterare il funzionamento del sistema ormonale, provocando seri danni alla salute di uomini e animali.
La decisione è arrivata dopo mesi di polemiche e un pressing sempre più elevato anche da parte del Parlamento europeo.
Ora si andrà avanti seguendo un approccio “fortemente scientifico”. Bruxelles ha presentato due atti legislativi, che dovranno essere approvati da Consiglio e Parlamento e che elencano “i criteri scientifici consentiranno una più accurata identificazione delle sostanze chimiche che sono perturbatori endocrini, nei pesticidi e nei biocidi”, si legge nella nota. La Commissione ha anche fissato una serie di iniziative per minimizzare l’esposizione ai perturbatori: nel breve termine punteranno su ricerca e cooperazione internazionale, nel medio termine sulla metodologia per i test, e nel lungo termine sulla regolamentazione.
A marzo dello scorso anno l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), organo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno” per gli esseri umani. La valutazione Iarc si basa esclusivamente su dati scientifici pubblicamente accessibili. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aveva poi contraddetto lo Iarc nel novembre del 2015, definendo il glifosato “probabilmente non cancerogeno”. Oggi la parola è passata a Bruxelles.