Rimangono soltanto le prossime due generazioni per provare a salvare la Terra. L’appello arriva dal presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi, secondo il quale: “è questo il tempo che ci resta per mettere in atto misure concrete, poi potrebbe essere troppo tardi”. Intanto, le emissioni del principale gas serra, l’anidride carbonica aumenteranno anche quest’anno, come erano aumentate nel 2017. È il contrario di quello che dovrebbe succedere per evitare una tragica evoluzione degli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sulla specie umana. L’allarme è confermato da due ricerche differenti, che arrivano proprio mentre alla conferenza Cop24 di Katowice in Polonia i paesi dell’Onu cercano faticosamente il modo per attuare l’Accordo di Parigi sul clima.
Per l’Università britannica dell’East Anglia, le emissioni mondiali di CO2 da combustibili fossili nel 2018 cresceranno del 2,7%, raggiungendo i 37,1 miliardi di tonnellate. Il risultato sarà che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera salirà a 407 parti per milione, sul clima peseranno 2,3 parti in più rispetto al 2017. La produzione mondiale di anidride carbonica era calata per tre anni dal 2014 al 2016, ma nel 2017 era aumentata dell’1,6%. Anche l’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea), organismo dell’Ocse, per il 2018 si aspetta “una crescita delle emissioni globali di CO2”, dovuta a “un consumo di energia in aumento e una economia mondiale che si espande del 3,7%“. Intanto, per provare a invertire la tendenza verso un consumo sostenibile è stata appena siglata la Carta di Roma, alla sessione conclusiva del I Simposio Health and Climate Change, presso l’Istituto Superiore di Sanità, al termine di tre giorni di dibattiti e di riflessioni tra 500 ricercatori esperti su salute e cambiamenti climatici.
La carta racchiude ventiquattro raccomandazioni relative alla salute e vuol essere un indirizzo trasversale a tutte le politiche. “Questa Carta, la prima che indica le azioni capaci di contrastare i rischi che i cambiamenti climatici causano alla salute non è un’enunciazione di principi, ma vuol essere un richiamo alle responsabilità di tutti, soggetti pubblici e privati, decisori politici e semplici cittadini affinché ognuno faccia la propria parte per tutelare la salute collettiva – dichiara Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS. La comunità scientifica non poteva esimersi da questa responsabilità ed è per questo che ha sentito il bisogno di riunirsi e indicare le azioni che, sulla base delle evidenze scientifiche, sono necessarie per evitare una catastrofe che colpirebbe in primis bambini e persone fragili”.
Il futuro non può prescindere da una tecnologia sempre più pulita, dal risparmio dell’acqua, del cibo, del suolo, dal riutilizzo delle materie prime e dalla promozione dei parchi e delle aree protette.
“Qui nel Simposio è nata una comunità che osserverà costantemente la qualità delle azioni prodotte dai diversi Paesi e dalle diverse realtà sociali – continua Ricciardi – il nostro prossimo appuntamento sarà a Boston a settembre 2019, ci confronteremo sullo stato dell’arte, aggiorneremo le indicazioni sulla base delle nuove evidenze e offriremo nuovamente le nostre conoscenze a servizio dei cittadini che abitano il pianeta. Ma anche i cittadini hanno un ruolo importante in questa sfida – conclude – perché a proteggere la natura, e perciò la salute di tutti, si comincia a casa propria”.
La Carta è un urgente appello ad agire e un costante richiamo all’interdipendenza tra Clima e Salute.