Postare foto e scambiare messaggi con amici e parenti non è più il primo obiettivo di quanti usano i social media. Oggi, infatti, la comunità virtuale cerca e offre anche moltissime informazioni relative alla salute, anche se spesso queste notizie risultano a dir poco “inesatte” e finiscono per alimentare lo sterminato mondo delle fake news. Un tema molto sentito dalla comunità medica, che non a caso è sempre più spesso coinvolta nel dibattito sull’attendibilità e sulla credibilità di queste news.
I VACCINI
Uno dei temi di salute che maggiormente si è prestato alla circolazione di fake news è quello dei vaccini. Nel corso degli anni singoli utenti e interi gruppi “no-vax” hanno alimentato il dibattito, spesso anche argomentando le proprie posizioni con studi pseudo scientifici se non addirittura con casi montati o manipolati. I medici dal canto loro hanno risposto con un crescente impegno social, e con l’avvio di importanti campagne informative. Due casi su tutti: in primis l’esperienza della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che ha realizzato una campagna rivolta proprio alle bufale in rete. E in secondo luogo, la pagina Facebook di Roberto Burioni. Una pagina che il medico utilizza per una strenua lotta in favore della salute e della prevenzione sottolineando (con argomenti scientifici) l’importanza dei vaccini.
IL CASO
In questi giorni proprio la pagina Facebook di Burioni è stata oggetto di un giallo. Il virologo del San Raffaele aveva pubblicato due post nei quali si commentava il caso della bambina ricoverata in rianimazione all’ospedale Confortini di Verona dopo aver contratto il tetano. Nonostante le raccomandazioni dell’Asl la bambina non era stata vaccinata, proprio per volontà dei genitori. Duro il commento di Burioni nei confronti dei no-vax. Solo che i post sono spariti da Facebook per alcune ore, a quanto pare a causa della violazione di standard e community policy della piattaforma. Secondo Burioni si è trattato di una segnalazione in massa dei no-vax con la motivazione dell’«incitamento all’odio».
LA PAROLA AI LETTORI
Insomma, indagare il ruolo che i social media hanno ormai nella veicolazione delle notizie di salute, ma anche l’impatto che generano sulla vita di ciascuno, non è più un passatempo da “nerd”. Si tratta invece di comprendere un fenomeno di portata gigantesca, destinata a crescere sempre più. Per questo il network editoriale PreSa, il CEIS EEHTA (Economic Evaluation and HTA), coordinato dal Prof. Francesco Saverio Mennini dell’Università Torvergata di Roma, e la Kingston University di Londra hanno promosso un questionario composto da 44 domande sul tema. Un questionario che tutti possono compilare per fornire un quadro più completo sull’impatto che i social media hanno sulle notizie relative alla salute. Rispondendo al questionario ciascuno potrà fare la propria parte, e contribuire alla ricerca. Inoltre, compilando il questionario, i partecipanti riceveranno un vero e proprio premio, un ringraziamento per l’impegno. Cosa? Un buono Amazon dal valore di € 5,00. Dopo aver risposto alle domande, l’importante sarà controllare la mail di conferma e quella successiva con il buono.