Che siano star o persone comuni, i commenti denigratori per l’aspetto fisico di qualcuno si leggono tutti i giorni sotto alcune foto. Per molti si tratta di parole innocue o scherzose e invece il fenomeno ha un nome: si chiama “Body Shaming”. Se il web è nato per scopi nobili, il suo utilizzo reale dipende dagli utenti. Il bullismo –o meglio “cyber bullismo”– è una delle forme di violenza veicolate da internet, il body shaming è una delle sue facce. Significa letteralmente giudicare le forme del corpo, in particolare attraverso il web e i social network. Il termine deriva dall’inglese shame e come sostantivo vuol dire vergogna, mentre come verbo significa generare vergogna. In altre parole, si può tradurre come: far vergognare qualcuno per il suo corpo, attuando un’atteggiamento di derisione e presa in giro. Che siano corpi troppo magri, troppo grossi, troppo tatuati, con malattie della pelle o con cellulite, la pratica denigratoria del body shaming non risparmia nessuno, ma sono soprattutto le donne a subire il giudizio. Il motivo affonda le sue radici in un fattore culturale che ancora esige standard di bellezza troppo rigidi nei confronti del corpo femminile. Ad essere prese di mira, infatti, sono soprattutto persone con un aspetto fisico non conforme ai canoni di bellezza socialmente stabiliti.
Body shaming, non si tratta di commenti innocui
Il Body Shaming può avere effetti devastanti sulle vittime, soprattutto quando si tratta di adolescenti, naturalmente più vulnerabile. Il condizionamento dell’autostima provoca una perdita di certezze, sicurezze personali; un aumento degli stati d’ansia e in casi estremi il rischio che diventi un’ossessione. Da qui nascono molti disturbi alimentari che se non presi in tempo possono portare nei casi più gravi anche alla morte. Un altro effetto è lo scoraggiamento, la perdita di volontà nel raggiungere un obiettivo. Secondo le statistiche, le più sensibili a questo argomento sono le adolescenti dai 18 ai 21, soprattutto se prese di mira dai propri coetanei. A nutrire il terreno di questi fenomeni è soprattutto il continuo paragone con gli altri. Tra filtri e ritocchi, i social rimandano continuamente immagini perfette, alimentando standard che non corrispondono alla realtà. Inoltre, il nascondersi dietro la tastiera fa sentire più liberi di esprimere giudizi e offese.
Emma Marrone alle ragazze: “il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo e rispettarlo”
Negli ultimi anni sono sono state tante le campagne delle star in difesa delle vittime di bullismo, partite proprio dai social, dove si alimenta questa pratica. In questi giorni ha fatto discutere l’episodio che ha interessato Emma Marrone. La cantante ha risposto al commento di un giornalista che definiva le sue gambe troppo “importanti” per poter indossare delle calze a rete. “Il body shaming con il linguaggio politically correct, non so se è più imbarazzate o noioso” – attraverso le storie sul suo profilo Instagram la cantante ha risposto alle critiche sul suo abbigliamento (e sul suo corpo) a Sanremo 2022, rivolgendosi alle ragazze, in particolare a quelle giovanissime: “Evitate di ascoltare o leggere commenti del genere. Il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo e rispettarlo e soprattutto dovete vestirvi come vi pare”.