Il dolore cronico è qualcosa di cui si parla poco, ma purtroppo per moltissime persone (circa 95milioni di persone dai 15 anni in su in tutta Europa) è una realtà quotidiana. Alcuni sono costretti a conviverci per 7 o 8 anni e una percentuale significativa ne è affetta per più di 20 anni. Nella «geografia del dolore cronico» l’Italia non fa eccezione. Si parla infatti di circa 13milioni di persone (il 50% degli over 70, in gran parte donne) coinvolte in questo incubo.
Il Sud Italia
In quadro che già di per se è a tinte fosche i pazienti del Sud sono spesso costretti a costosi viaggi della speranza (o della disperazione) verso le strutture ospedaliere del Nord. E allora è una buona, anzi un’ottima notizia che in Basilicata (a Rionero in Vulture) sia operativo il Centro di Terapia del Dolore dell’IRCCS CROB (Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata). Inserito nell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, il Centro è un «Hub regionale» per la diagnosi e i trattamenti avanzati di Terapia del Dolore, sia di natura oncologica che di altro tipo. Non a caso, è stato accreditato come struttura di eccellenza dal «World Institute of Pain». Il Centro di Terapia del Dolore può affrontare patologie di vario tipo, comprende un’area di accoglienza presso il Day Surgery, una sezione infermieristica con sala per la preparazione dei farmaci, un ambulatorio per visite, aree di degenza breve e monitoraggio pazienti. E ancora, sala per le procedure medico-chirurgiche più semplici, sala operatoria attrezzata e dotata di fluoroscopia ed ecografia. La stretta collaborazione con gli psicologi del centro consente di dare grande attenzione all’accoglienza dei pazienti e all’umanizzazione del rapporto, un aspetto di vitale importanza soprattutto per i malati oncologici e che aggiunge valore alle terapie farmacologiche e ai trattamenti di chirurgia antalgica.
Costante e persistente
Per dolore cronico, va ricordato, si intende un dolore costante, che persiste per molti mesi, spesso per anni, che può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo. Può essere conseguenza di una malattia o di una lesione, oppure può svilupparsi senza una ragione apparente. In termini clinici viene definito dolore nocicettivo (legato a una lesione, un taglio, un’ustione) oppure neuropatico, che affligge cioè le fibre nervose. Questo significa che viene colpita la capacità dei nervi di inviare al cervello segnali sul dolore, un aspetto che conoscono molto bene le migliaia di pazienti che soffrono di dolori alla schiena o alla testa. Nonostante i numeri e la sua invasività, che può seriamente compromettere la qualità della vita quotidiana impedendo anche gesti molto semplici, il dolore cronico resta una delle patologie peggio comprese e più sottotrattate in ambito medico.