A 62 anni suonati è diventata mamma. La storia di Maria Rosaria Veneruso ha fatto in un lampo il giro d’Italia. Del resto, riuscire ad ottenere e a portare a termine una gravidanza a quell’età non è cosa di tutti i giorni. Prima della nascita di Elias, questo il nome dato al bimbo, la donna aveva affrontato quattro gravidanze interrotte ed è riuscita ad avere un figlio solo a seguito di una cura ormonale. Un caso che, tra favorevoli e contrari, sta facendo molto discutere. Ma cosa ne pensano gli “addetti ai lavori”, qual è il parere dei ginecologi e dei pediatri?
Per il ginecologo Alessandro Resta il problema è sia medico che sociale.
«Dal punto di vista medico – spiega – una gravidanza a questa età, con la conseguente produzioni di ormoni, può aumentare il rischio di malattie come le lesioni mammarie o anche patologie cardio vascolari. Per un fisico non più giovanissimo, anche se allenato, il peso di una gravidanza può essere un problema. Per quanto riguarda il bambino aumenta poi il rischio di malattie genetiche ad esempio la Sindrome di Down e correlate. Al di là di questo esiste un problema di tipo sociale, con l’andare degli anni diventa difficile allevare dei figli adolescenti».
Per il pediatra Antonio D’Avino, segretario provinciale della Fimp Napoli, bisogna tutelare il diritto delle donne di essere madri. «Nella mia esperienza di pediatra di famiglia vedo infatti moltissime madri giovani che non sanno né apprezzare né prendersi cura nel modo adeguato dei propri figli. Allo stesso modo vedo invece madri “attempate” che hanno lottato per riuscire ad arrivare ad una gravidanza. Donne che sanno di dover affrontare la genitorialità in età avanzata, ma che hanno tutti gli strumenti per essere delle ottime madri». Lo dice Antonio D’Avino, segretario provinciale della Fimp Napoli in merito alle polemiche scatenate dalla nascita del piccolo Elias.
«E’ evidente – spiega D’Avino – che dal punto di vista medico portare a termine una gravidanza oltre i 60 anni espone la partoriente e il nascituro ad alcuni rischi. Tuttavia, con la dovuta assistenza e superato il parto, non c’è alcun rischio che la gravidanza possa mettere il bambino in una condizione di svantaggio rispetto a nascituri partoriti da madri non attempate». I pediatri sottolineano il valore di una corretta informazione per i genitori. Molte mamme, anche giovani, non hanno idea di come nitrire correttamente i propri bambini durante fasi delicate della crescita (8-9 anni). «La Campania – conclude D’Avino – ha un grave problema di obesità infantile, un problema che andrebbe affrontato velocemente». Clicca qui per i dati