Dopo la doccia fredda di questi giorni, con i ritardi sui vaccini, la Gran Bretagna ha scelto di dare il via libera al vaccino Oxford-AstraZeneca. L’ok è arrivato dall’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari. Così, la Gran Bretagna è ad oggi il primo Paese che approva l’uso del vaccino Oxford-AstraZeneca. Ieri l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha fatto sapere che molto probabilmente non sarà in grado di approvare gennaio l’immunizzante. Il vice direttore esecutivo di Ema, Noel Wathion ha spiegato che l’agenzia europea del farmaco non ha ancora ricevuto la domanda di approvazione. La Gran Bretagna ha dato invece il via libera al vaccino – interamente prodotto in casa, fiore all’occhiello della ricerca scientifica e tecnologia nazionale, e si prepara all’inizio della campagna di vaccinazione, fissato per il 4 gennaio.
LE DIFFERENZE
Un altro vaccino sul quale si conta molto è poi quello di Moderna, ma quali sono le differenze tra i vaccini della Pfizer e quelli di Moderna? Usano la stessa tecnologia e hanno registrato la stessa percentuale di risposte positive nei test, 95 per cento, ma i vaccini Pfizer e Moderna, che hanno ottenuto il via libera, hanno anche alcune differenze. La prima riguarda lo stato di conservazione: il vaccino Pfizer ha bisogno di essere conservato a meno 94 gradi Farehneit (-70 gradi Celsius). Per questo la casa farmaceutica spedisce le scatole con le dosi assieme a ghiaccio secco e dotate di sensori Gps. Quello di Moderna resta stabile a una temperatura che varia tra i 2 e gli 8 gradi Celsius per il breve periodo (30 giorni) fino a -20 se vanno tenuti nel congelatore per sei mesi. Diversi anche i costi: ogni dose di Pfizer costa circa venti dollari, quelle di Moderna fino a 25 dollari. Il primo è stato autorizzato su persone dai 16 anni di età in su. Il secondo, dai 18. Simili anche i possibili effetti collaterali, dal mal di testa alla febbre ai dolori muscolari e brividi di freddo, ma nel caso del vaccino Moderna si verificano solo con la seconda dose. Insomma, un mondo complesso che mette in luce l’enorme sforzo prodotto dalla comunità scientifica. Quello che è certo è che bisogna affrontare il tema con serietà, affidandosi ai controlli, tantissimi, che questi vaccini devono superare prima che siano approvati e messi in commercio.