Per il cancro del polmone arriva un’importante conferma dalla 27sima “World Conference on Lung Cancer”. Durante la manifestazione dell’International Association for the Study of Lung Cancer tenutasi a Vienna sono stati presentati i dati del programma di studi clinici “Abound” sulla terapia per il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule. Un tumore che, semplificando, riguarda soprattutto i pazienti oltre i 70 anni. In particolare, i risultati emersi confermano la sicurezza, l’efficacia e la tollerabilità di quella che in gergo scientifico viene definita terapia di combinazione carboplatino con nab-paclitaxel.
Regressione in un paziente su tre
«Possiamo dire – spiega Cesare Gridelli, direttore del dipartimento di onco-ematologia del Moscati di Avellino – che i primi dati relativi all’attività antitumorale con questa terapia confermano la riduzione del tumore in un paziente su tre la buona tollerabilità del farmaco, la riduzione dei sintomi e il miglioramento della qualità di vita».
Minore tossicità
Intanto i dati riguardanti la sopravvivenza sono attesi entro la prima metà del 2017. Al momento è molto utile considerare che l’associazione del carboplatino con nab-paclitaxel ha dimostrato nella popolazione generale di avere la stessa efficacia ma una minore tossicità, soprattutto a livello del sistema nervoso e del midollo, rispetto alla combinazione tra carboplatino e taxolo. Questi dati di migliore tollerabilità e di conferma dell’attività vengono ribaditi anche nell’analisi del sottogruppo dei pazienti anziani. Anche se per dati più completi servirà ancora qualche tempo, già questa è una buona notizia per centinaia di pazienti anziani colpiti da questo tipo di carcinoma.