Immaginate di poter pianificare in digitale un complesso intervento di impianto di protesi dentarie. Un dentista capace di ricostruire la bocca del paziente in ogni minimo dettaglio. Fantascienza? Anni fa sì, oggi è realtà. Le nuove tecnologie digitali hanno portato una serie di cambiamenti di approccio terapeutico, nei confronti del paziente, rendendo gli interventi sempre meno invasivi.
Cone Beam
Partendo da una semplice indagine radiografica (chiamata Cone Beam) si può progettare, pre-chirurgicamente, l’applicazione degli impianti, garantendo così un’implantologia non invasiva, ovvero senza tagli. Altra cosa straordinaria, la possibilità di realizzare un provvisorio da applicare immediatamente, già alla prima seduta. Soddisfacendo, così, la necessità del paziente di andare via dallo studio con dei provvisori “ben fatti”. Trascorso il periodo di guarigione, l’uso dello scanner intraorale permette di rilevare l’impronta in maniera precisissima. Senza le procedure, fastidiosissime, di un tempo. Chi non ricorda i materiali per l’impronta che terrorizzano adulti e piccini.
Una nuova tecnica
«Questi due primi punti, sono già prassi consolidata, negli studi dentistici di alta qualità», spiega Armando Coppola, specialista napoletano che ha sperimentato una nuova tecnica. Cosa ha fatto di nuovo rispetto agli altri? Sono stato il primo, in Italia, ad utilizzare la piattaforma NobelBiocare che consente di superare il passaggio dell’odontotecnico e, presa l’impronta con lo scanner, tramite e-mail si inviano i dati rilevati alla piattaforma NobelBiocare, indicandone anche le caratteristiche che deve avere la protesi. «In tal modo, mi ritorna il manufatto protesico come da me voluto, prodotto direttamente dall’industria dentale, per cui abbiamo un prodotto individuale, cioè specifico per il singolo paziente, ma prodotto direttamente dall’industria, con le mie indicazioni. Condizioni queste che riducono gli eventuali errori che potrebbero esserci, nel passaggio intermedio con il laboratorio odontotecnico». Una volta ricevuta la protesi, al laboratorio odontotecnico non resta altro che completare il lavoro, con la ceramizzazione o caratterizzazione, che verrà consegnato al paziente. Quindi, niente punti di sutura, niente materiali di impronta, né imprecisioni, ma maggiore comfort per il paziente e tempi di esecuzione più rapidi.