Pesare 280 chili
Ventinove anni e un peso di 280 chili. La storia di Andrea è fatta di sofferenza, tanti rifiuti, tanti no, ma anche di un sì che ora gli sta cambiando la vita. Dopo svariate ricerche, è riuscito infatti a trovare un reparto in grado di prendersi cura di lui e di aiutarlo a tornare a vivere. Un percorso molto difficile e per nulla scontato, ma anche un percorso fatto di eccellenze e sostegno concreto. Ma andiamo con ordine.
UN VUOTO INCOLMABILE
A parlare della sua storia è proprio il giovane. Andrea spiega che con 280 chili, ogni singolo respiro è una sfida. Dentro di te, racconta, sai che ogni notte potrebbe essere l’ultima. Nonostante questo, senti il desiderio incontrollabile di mangiare. Sempre di più, senza alcun limite. Forse io mangiavo per riempire un vuoto, per anestetizzare un dolore che per anni mi sono portato dentro. Arrivato ormai ad un passo dalla morte, Andrea ha trovato aiuto presso reparto di Chirurgia Generale ad Indirizzo Bariatrico ed Endocrino Metabolico diretto dal professor Mario Musella.
LA SPERANZA
Sottoposto ad un di bypass gastrico, il giovane ha ora una lunga strada da percorrere. Non l’ultimo passo, dice, ma di certo uno spartiacque tra un prima e un dopo. A soli 29 anni, Andrea si è ritrovato prigioniero del suo corpo, schiacciato da un peso di 280 chili, e incapace di trovare una via d’uscita. Un disagio che ha radici profonde, acuitosi durante la pandemia e trasformatosi ben presto in una strada apparentemente senza uscita. Fino a quando è stato accolto dalla equipe del Centro bariatrico federiciano dove si sono potute riaccendere le speranze per un futuro che sembrava già scritto. La struttura, diretta dal professor Musella, infatti, è l’unico centro di eccellenza nel Sud Italia (sono otto i centri in tutto il territorio nazionale) tra quelli riconosciuti dalla Federazione Internazionale – IFSO ed è uno dei sette centri di eccellenza presenti in Campania accreditati dalla Società Italiana di Chirurgia Bariatrico Metabolica (SICOB).
BYPASS GASTRICO
Grazie all’interazione multidisciplinare, caratteristica principale del nostro Centro di Chirurgia Bariatrica, spiega il professor Musella, Andrea ha effettuato prima un trattamento psicologico e dietetico-comportamentale, che lo ha portato a perdere circa 60 chili, poi, al peso di circa 220 chili, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico laparoscopico di bypass gastrico a singola anastomosi. Questo intervento è una variante del tradizionale bypass gastrico ed è caratterizzato, non solo dalla riduzione del volume dello stomaco, ma anche da una marcata diminuzione della capacità dell’intestino ad assorbire nutrienti che si ottiene escludendo il primo tratto dell’intestino tenue dal passaggio degli alimenti.
FORTE COME IL NAPOLI
Grazie all’operazione, il paziente ha avuto un rapido recupero ed è stato dimesso, dopo pochi giorni dalla procedura, con un ulteriore calo ponderale di circa 20 chili. Oggi Andrea ha già perso più di 75 chili. A chi gli chiede se riuscirà a farcela risponde «devo farcela». L’obiettivo non è facile da raggiungere, il peso forma è di 80 chili, ma non è certo impossibile. Ad incoraggiare Andrea sono anche gli incredibili risultati di Osimhen, Kvaratskhelia e compagni. «nche per loro, a inizio stagione, gli obiettivi di quest’anno saranno sembrati impossibili, dice sorridendo Andrea, e invece… Una volta dimesso, Andrea potrà continuare il suo cammino di rinascita.
TORNARE A CASA
Un percorso difficile e pieno di insidie. Ma anche un percorso lungo durante il quale potrà contare sul sostegno di sua madre Ornella, di suo padre Vito e del secondo marito di Ornella, Antonio, che lo ha cresciuto come un padre. Certamente, Andrea sarà supportato da tutto il personale del reparto di Chirurgia Bariatrica e Metabolica che in queste settimane si è preso cura di lui. I medici del Centro gli hanno dato infatti appuntamento in ambulatorio, dove sarà regolarmente seguito dall’equipe multidisciplinare nel suo percorso di dimagrimento e di guarigione dall’obesità patologica e da tutta la sofferenza, fisica e psicologica che lo accompagnavano da almeno 15 anni.