Addio al mal di testa grazie ad un piccolo apparecchio elettronico. E’ una ricerca che parla italiano a realizzare il sogno di benessere di milioni di persone nel mondo, il mal di testa può essere curato con la «neurostimolazione transcutanea», vale a dire con impercettibili impulsi elettrici. La portata di questa scoperta è enorme, non a caso i risultati dello studio sono stati pubblicati su Neurological Sciences.
Addio ai farmaci
Grazie a questa innovazione presto sarà possibile dire addio a compresse e bustine, che saranno sostituite da un piccolo strumento, una sorta di diadema o cerchietto, da appoggiare sulla fronte per curare e prevenire gli attacchi di emicrania nelle persone che proprio per questo problema fanno abuso di farmaci. L’obiettivo dello studio multicentrico coordinato da Paola Di Fiore del Centro Cefalee dell’Ospedale San Carlo di Milano (diretto da Fabio Frediani) è stato quello di valutare l’efficacia del dispositivo, e i risultati sono sorprendenti. Applicato sulla fronte, l’apparecchio rilascia microimpulsi che stimolano il nervo trigemino per ridurre il dolore dell’emicrania e prevenirne gli attacchi, come terapia di profilassi in pazienti con emicrania cronica e abuso di analgesici.
Farmaci ed emicrania più che dimezzati
Gli obiettivi erano la riduzione almeno del 50 % dei giorni di emicrania al mese e del consumo di analgesici. Tutti i pazienti sono stati istruiti all’utilizzo del dispositivo tutti i giorni per 20 minuti per il trattamento di profilassi. Il follow up è stato di 4 mesi. Sono stati inclusi 23 pazienti (18 donne) con Emicrania cronica e abuso di analgesici, pazienti con lunga storia di emicrania cronica da almeno 10 anni con in media 20 giorni al mese di emicrania e un consumo di 20 analgesi al mese in media, ha spiegato Di Fiore. A un follow up di 4 mesi, ha risposto il 35% dei pazienti, che ha presentato una riduzione del 58% dei giorni di emicrania passando da una media di 18 a una media di 7.5 giorni/mese e una riduzione del 69% del consumo di analgesici passando da una media di 20 a una media di 6 analgesici/mese.
Qualità di vita
«Tutti i pazienti – spiega Di Fiore – hanno presentato un globale vantaggio con una riduzione dei giorni di emicrania al mese e del consumo di analgesici al mese di oltre il 50%. E’ inoltre incoraggiante il vantaggio mantenuto nel tempo e per un periodo sufficientemente lungo».