La menopausa è un momento delicato nella vita di ogni donna, sia dal punto di vista psicologico ed emotivo sia da quello fisiologico, soprattutto per la comparsa di alcuni disturbi che può portare con sé come vampate di calore, disturbi del sonno, depressione e osteoporosi.
In menopausa i sintomi sono individuali e possono differire molto per intensità e tipologia: è proprio sulla base questa evidenza che l’Associazione Medici Endocrinologi (AME) ha creato un vademecum, utile tanto ai medici quanto alle pazienti, per una gestione “personalizzata” della menopausa, soprattutto in riferimento alla terapia ormonale sostitutiva.
È importante personalizzare le terapie il più possibile in base alle esigenze del caso: alcune donne si accorgono a malapena del cambiamento, altre invece iniziano a soffrire di vampate di calore e sudorazioni notturne, altre ancora avvertono un calo del desiderio sessuale e addirittura alcune avvertono tutti questi sintomi contemporaneamente. Per questo la terapia indicata per una donna può non andare bene per un’altra.
Tra i trattamenti più efficaci, nonché tra i più discussi, c’è la terapia ormonale sostitutiva.
“Si tratta di una terapia che va a correggere la mancanza di ormoni e, quindi, va a ridurre i sintomi della menopausa”, spiega Toscano, Past President dell’Associazione Medici Endocrinologi.
“Per diverso tempo è stata demonizzata, per via di un allarme lanciato dalla Fda sul possibile collegamento della terapia con una aumentato rischio di malattie cardiovascolari e cancro al seno. Tuttavia, analisi successive dei dati – continua – hanno evidenziato che i rischi erano significativamente più bassi per alcune donne e che la prescrizione del trattamento va valutato caso per caso”.
Per aiutare il medico e il paziente nella scelta dell’approccio più adeguato, AME ha diffuso una guida in 7 punti che riassume il comportamento corretto per decidere se consigliare o meno la terapia ormonale sostitutiva (TOS):
1) Possono beneficiare della terapia le donne con vampate e sudorazioni notturne con un’età inferiore ai 60 anni e in menopausa da meno di 10 anni.
2) Le donne con menopausa precoce, in assenza di contro-indicazioni, possono assumere la terapia fino al raggiungimento dell’età media della menopausa (48-52 anni).
3) Studi osservazionali hanno dimostrato che l’incidenza del trombo-embolismo venoso, uno degli effetti collaterali della terapia ormonale sostitutiva, è minore con le formulazioni trans-dermiche rispetto a quelle orali.
4) No al “fai da te”. Infatti, non dovrebbero essere utilizzati preparati a base di ormoni naturali bio-identici (estradiolo, estriolo), se non approvati dagli organi regolatori, perché potenzialmente dannosi.
5) La terapia ormonale sostitutiva non è raccomandata per la prevenzione primaria o secondaria delle malattie cardiovascolari o della demenza.
6) Le terapie non ormonali con dimostrata efficacia nei confronti dei sintomi vaso-motori includono: i farmaci che inibiscono la ricaptazione della serotonina usati a basso dosaggio, quelli che inibiscono la ricaptazione della serotonina-norepinefrina e il gabapentin. Hanno dimostrato efficacia anche le misure che portano a perdita di peso, l’ipnosi e la terapia comportamentale.
7) Per le donne che presentano solo sintomi genito-urinari è raccomandato l’uso di estrogeni locali.