Adolescenti e giovani adulti sarebbero più vulnerabili agli effetti provocati da tre comuni contaminanti ambientali: perclorato, tiocianato e nitrato. Lo ha rilevato uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism che potrebbe impattare sull’attuale regolamentazione ambientale.
Questi i tre contaminanti ambientali, presenti anche in alimenti comunemente consumati e nell’acqua sono in grado di creare danni alla tiroide, i cui effetti sembrerebbero essere particolarmente dannosi nei più giovani, come spiegano i ricercatori Jenica McMullen e colleghi dell’Università di New York.
Il perclorato viene utilizzato nella produzione di propellenti ed esplosivi ed è noto per la sua presenza in vari alimenti, inclusi latte, acqua e verdure ricche di acqua. Il tiocianato viene principalmente prodotto dal fumo di sigaretta, ma si trova anche in verdure come i ravanelli, il cavolo e anche nei prodotti lattiero-caseari. Il nitrato è un conservante comunemente usato nei fertilizzanti e può anche essere presente nelle acque potabili e nelle verdure. Nel report si legge che i livelli di perclorati, tiocianati e nitrati attualmente presenti nell’ambiente inibiscono la funzione del sodium-iodide symporter (NIS) nelle cellule follicolari della tiroide. La funzione di NIS è importante per la sintesi dell’ormone tiroideo, e la sua disfunzione può portare all’ipotiroidismo.
Lo studio ha utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Surveys (2009-2012), valutando il rapporto tra funzione tiroidea ed esposizione a perclorato, tiocianato e nitrato in circa 3.100 persone di età compresa tra i 12 e gli 80 anni. I risultati hanno mostrato una diminuzione dell’8% della tiroxina libera (FT4) per ogni aumento log-unit dell’esposizione a perclorato nelle ragazze adolescenti (p = 0,029) rispetto a una diminuzione del 4% della popolazione generale (p = 0,004). Nei ragazzi adolescenti, ogni incremento di un log-unit all’esposizione al tiocianato è stato associato con una diminuzione del 9% della FT4 sierica rispetto a un abbassamento del 3% nella popolazione generale. Questi risultati evidenziano l’importanza dell’età e del sesso nella valutazione dei livelli di sicurezza dell’esposizione a diversi inibitori della NIS, dicono i ricercatori.
“Nel 2011 l’Environmental Protection Agency (EPA) ha annunciato che il perclorato verrà regolamentato come contaminante nella legge Safe Drinking Water”, spiegano. L’EPA sta elaborando un protocollo per valutare l’impatto di questa sostanza sulla salute pubblica rispetto alla fattibilità di rimuovere il perclorato dall’acqua potabile. Mentre il tiocianato non è regolamentato autonomamente, l’EPA riconosce che questo sia un aspetto importante da considerare nella valutazione del rischio del perclorato sulla salute. I risultati suggeriscono che ci siano effetti dannosi rispetto a basse esposizioni in sottopopolazioni vulnerabili. Da qui l’esigenza di una regolamentazione più aggressiva rispetto a quella attuale.