In Italia sono 8 milioni e 600 mila i consumatori di alcol a rischio, 68 mila le persone alcol-dipendenti prese in carico dai servizi di cura, 4.575 incidenti stradali causati dall’uso di alcolici. I più a rischio sono ragazzi e ragazze tra i 16 e i 17 anni. I dati allarmanti dettati dal ministero trovano riscontro nelle stragi del sabato sera, ma anche nei tantissimi ricoveri del fine settimana legati punto al coma etilico. E ora a farci riflettere su un fenomeno che sembra inarrestabile arriva anche il monito dei medici di famiglia. «Alcol e giovanissimi è ormai una vera emergenza sociale alla quale dobbiamo essere in grado di rispondere», dicono Luigi Sparano e Corrado Calamaro della FIMMG Napoli. E non un caso che a parlare siano proprio medici del capoluogo partenopeo, visto che Napoli in particolare «soffre dei problemi delle grandi metropoli, ma con l’aggravante di una grande presenza di aree dove la deprivazione sociale è altissima». Sempre più spesso, continuano i due camici bianchi, «le mamme e i papà ci chiedono aiuto, per indagare più a fondo in presenza di comportamenti anomali. Purtroppo le preoccupazioni di questi genitori sono fondate, quasi sempre dagli esami del sangue e delle urine emerge una realtà drammatica, anche al di là delle aspettative».
SVELARE LA VERITA’
Ai medici di medicina generale spetta infatti, sempre più spesso, il compito di sostenere le famiglie e di aiutarle rispetto ad un fenomeno ormai dilagante. Sparano e Calamaro sottolineano come il problema, che emerge puntualmente in tutta la sua drammaticità in occasione del capodanno, non sia per nulla sporadico. «Ogni fine settimana i pronto soccorso cittadini si riempiono di giovanissimi sul filo del coma etilico, rischiando persino di non cavarsela. Questi ragazzi ce li ritroviamo spesso nei nostri studi, accompagnati dai genitori».
IDENTIKIT
Il giovanissimo che abusa di alcol e sostanze stupefacenti è spesso un adolescente insospettabile. E colpisce che in relazione all’alcol i comportamenti più rischiosi siano spesso quelli delle ragazzine. «I giovanissimi non si rendono conto – proseguono Calamaro e Sparano – dei rischi anche a lungo termine ai quali si espongono. Fortunatamente, anche grazie alla grande attenzione mediatica, i genitori stanno sempre più prendendo coscienza del problema e non tendono a giustificare i figli parlando di semplici bravate». Esistono comunque dei campanelli d’allarme ai quali è bene prestare attenzione: a volte un eccessivo nervosismo, o per contro, atteggiamenti letargici. Anche problemi intestinali particolarmente persistenti potrebbero essere legati all’abuso di alcol. «Ad ogni modo – concludono i medici della FIMP Napoli – non si deve mai saltare a conclusioni affrettate, il solo modo per scoprire se effettivamente ci sia un comportamento deviante è quello di effettuare analisi cliniche, guardando in modo particolare ai valori epatici e alle urine. I nostri studi sono sempre aperti, per questa piaga sociale è importante che medici e famiglie facciano squadra».