Psicologi in campo
Prendersi cura dei bisogni dei giovani a partire dalla scuola, un modo concreto per prevenire fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, ma anche per supportare docenti e studenti intervenendo sui bisogni educativi speciali e sui disturbi specifici dell’apprendimento, rispondere a traumi e disagi legati alla pandemia da Covid-19. Sono alcune delle finalità per le quali oggi l’Ufficio scolastico regionale e l’Ordine degli Psicologi della Campania hanno siglato un protocollo d’intesa che favorirà un percorso condiviso.
SINERGIA
In questo modo i due enti fanno confluire competenze e professionalità a sostegno degli studenti, dei loro familiari e del personale scolastico declinando sul territorio quanto stabilito all’accordo nazionale tra il Ministero dell’Istruzione e il Cnop. In virtù di questo protocollo tra USR e OPC vengono meglio specificati ruoli e funzioni dello psicologo “per la scuola”, con l’obiettivo di combattere e prevenire anche fenomeni come la dispersione scolastica o di promuovere la formazione, l’utilizzo e la sperimentazione di sistemi e tecnologie didattiche all’interno degli istituti.
MOMENTO DELICATO
L’importanza del protocollo è legata anche al momento storico estremamente complesso. Perché mai come in questo momento, come ha sottolineato il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Luisa Franzese, gli studenti, gli insegnanti e tutta l’istituzione scolastica hanno bisogno di ricevere un supporto per tutto ciò che sta avvenendo, non solo per il Covid, ma anche per altri aspetti, come ad esempio il bullismo e il cyberbullismo. Questo protocollo apre una nuova strada che oggi intraprendiamo con l’Ordine degli Psicologi della Campania per supportare ancora di più le istituzioni scolastiche. Un’intesa che è «il risultato di un lungo lavoro avviato a fine settembre 2020 – spiega il presidente dell’OPC, Armando Cozzuto – con lo straordinario risultato di oltre 600 istituti che hanno già richiesto la presenza dello psicologo al loro interno. Tale protocollo tiene conto di tutta una serie di tematiche con le quali abbiamo imparato da tempi a confrontarci, come il bullismo, il cyberbullismo, i bisogni educativi speciali, i disturbi specifici dell’apprendimento, insieme a tutte quelle difficoltà emotive, relazionali e sociali che oggi richiedono più che mai una presenza strutturata all’interno della scuola. Un primo passo, importante, in questa direzione».