Postura e smart working. L’esperto spiega come salvare la schiena e non solo
Le spalle curve, la testa inclinata e il collo in avanti: tanti trascorrono ore davanti al computer con una postura sbagliata. Spesso lo fanno senza accorgersi. Di conseguenza, in molti sperimentano a fine giornata i dolori alla schiena, alla cervicale e non solo. Insomma, il cosiddetto lavoro agile, così agile non è per la postura. Infatti, sebbene abbia indiscutibili vantaggi, in termini di risparmio di tempo per i lavoratori e di costi per le aziende, lo smart working va fatto con consapevolezza per non incorrere in problemi di postura. Tuttavia, con semplici attenzioni si possono prevenire.
Postura corretta, i punti fondamentali
Lo smart working è ormai parte di molti lavori. Il dott.Giuseppe FALVELLA, fisioterapista, specializzato in rieducazione posturale, ortopedica e sportiva, spiega i punti fondamentali per mettere al riparo dai rischi la schiena e non solo.
“I problemi posturali legati allo smart working sono sempre più frequenti. Dalla pandemia in poi sono aumentati i pazienti che si rivolgono a me per via di ripercussioni dovute al cambio di abitudini sul lavoro. Uno degli aspetti che molti trascurano, ma che invece è di fondamentale importanza per prevenire disturbi, è il movimento. Il movimento, infatti, è vita e deve essere considerato anche durante il lavoro al computer.
La staticità prolungata, cioè lo star seduti tante ore al giorno senza mai alzarsi può portare problematiche di carattere venoso. Stando fermi, infatti, non attiviamo le pompe muscolari che favoriscono il ritorno al cuore. Quindi, in sostanza, il sol fatto di stare seduti per molte ore, senza mai alzarsi, già porta con sé un rischio non trascurabile. L’ideale è alzarsi ogni mezz’ora per poco tempo, magari muovendosi nella stanza, per poi tornare seduti”. Si tratta di piccole abitudini che non incidono sul lavoro, ma fanno una grande differenza in termini di salute. Inoltre anche il cervello sarà più attivo.
“Stare tanto tempo seduti con una postura scorretta – continua l’esperto – porta anche il bacino a posizionarsi in modo sbagliato. Ciò determina un sovraccarico su tutta la colonna vertebrale. Le conseguenze a lungo termine possono essere tante, tra cui protusioni ed ernie. Una soluzione per supportare una corretta seduta è avere una poltrona ergonomica in casa, con dei braccioli e un buon supporto lombare. Si tratta di un ottimo investimento per la nostra salute e fa una grande differenza, rispetto alle classiche sedie da cucina o salotto che spesso si utilizzano per lavorare al pc dentro casa. Tornando all’importanza del movimento, l’ideale sarebbe alzarsi ogni mezz’ora per 3-4 minuti, per attivare la muscolatura degli arti inferiori e favorire il ritorno della circolazione sanguigna. Tuttavia anche pochi secondi limitano i rischi.
Anche l’altezza del monitor va regolata
Un altro aspetto fondamentale a cui prestare attenzione è la posizione del monitor del computer. Lo schermo dovrebbe stare sempre all’altezza degli occhi. Lo stesso discorso vale per il cellulare. Quindi, se si usa un portatile, consiglio di utilizzare dei libri per fare in modo che sia alla giusta altezza, oltre a una tastiera esterna, per evitare di guardare in basso e non sforzare la cervicale. In sostanza lo sguardo deve essere sempre dritto, rivolto verso il monitor posizionato di fronte al volto. Questo accorgimento risulta più difficile da considerare quando si utilizza il cellulare. Tuttavia è importante fare attenzione, soprattutto perché sta aumentando sempre di più il tempo di utilizzo degli smartphone. Oltre ad essere all’altezza degli occhi, lo schermo del pc deve essere posto centralmente suo tavolo, per bilanciare il peso dei gomiti. Infatti, tenendo il monitor verso un lato, si tenderà a fare più pressione su un gomito rispetto all’altro.
L’angolo corretto dei gomiti è di 90°, un angolo retto. Durante le pause veloci, l’ideale per proteggere la schiena è fare dei semplicissimi esercizi di stretching, facili allungamenti per dare beneficio al corpo. La respirazione è un altro aspetto fondamentale che molti sottovalutano. Deve essere regolare e attiva. Può sembrare un’informazione scontata, ma non lo è, perché molte persone quando lavorano, tendono a sottovalutare il respiro. Aiuta molto effettuare anche dei piccoli esercizi respiratori.
La postura influenza anche il respiro
Le posture scorrette possono far lavorare male anche il diaframma. Quest’ultimo è un muscolo che separa la cavità toracica dalla cavità addominale. Se il diaframma non si abbassa e si alza lentamente, il respiro si accorcia. In tal caso i polmoni non si dilatano correttamente e quindi viene meno una giusta ossigenazione. Ciò è importante non solo dal punto di vista posturale e fisico”. Infatti, anche un cervello che non è ben ossigenato è meno produttivo.
“Inoltre – sottolinea l’esperto – agisce a livello psicologico, perché la corretta ossigenazione migliora anche lo stato emotivo e aiuta a tenere a bada ansia e stress. Sembrano piccole cose, ma in realtà hanno un fortissimo impatto sulla nostra salute, soprattutto se si pensa a tutto il tempo che trascorriamo al lavoro. Un altro consiglio riguarda i piedi, l’ideale è mantenerli ben saldi a terra, senza incrociare le gambe, per la postura e per non ostacolare la circolazione sanguigna. L’idratazione è un altro fattore da tenere sempre presente, bere tanto durante il lavoro è importante non solo per il cervello, i muscoli e le ossa, ma anche a livello intestinale. Infine c’è da considerare l’illuminazione, una buona luce aiuta a non sovraccaricare le strutture visive. Questi sono consigli pratici e veloci che tutti possono mettere in pratica senza grandi sforzi. L’importante – conclude l’esperto – è fare attenzione all’inizio per poi man mano farli diventare una sana abitudine”.