Ripensare i modelli di assistenza, decisiva la rete di prevenzione
Senza alcun dubbio, l’evento promosso dalla Fondazione Mesit ha avuto il grande merito di mettere in luce il ruolo centrale che viene svolto dagli atenei nella formazione delle nuove generazioni. Levialdi Ghiron, rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha sottolineato che l’evento è stato «molto importante e consenta di mettere al centro il ruolo che l’Università può giocare in linea con i nuovi bisogni della società anche rispetto al concetto di approccio One Health, al passo con i tempi». Tra i momenti clou, la tavola rotonda con la relazione di Giovanni Leonardi (direttore del Dipartimento della salute umana, della salute animale e dell’ecosistema One Health e dei rapporti Internazionali – Ministero della Salute), che ha dichiarato: «Questo evento ha messo in risalto il tema dell’approccio circolare ai temi della salute: della salute umana, dell’ambiente e della sanità animale. Un tema che presuppone la necessità che i professionisti uniscano le loro conoscenze, il loro modo di lavorare e che abbiano questo approccio circolare ai temi della salute».
L’uomo e l’ambiente
Leonardi ha poi aggiunto: «Non ci può essere salute umana se non c’è allo stesso tempo la tutela dell’ambiente e tutela della salute animale. I determinanti di salute di cui si è parlato sono fondamentali. E quindi l’esposizione dell’uomo all’ambiente determina il suo stato di salute così come gli stili di vita che adotta. Se vogliamo preservare la salute dei cittadini dobbiamo preservare la sostenibilità del servizio sanitario nazionale e lavorare sulla prevenzione». Molto favorevole rispetto all’evento voluto dalla Fondazione Mesit anche il commento di Eugenio Guglielmelli, rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha parlato di «un’importante opportunità di dialogo e di espressione delle sfide che ci attendono quando prendiamo in considerazione il tema della salute globale One Health; leve fondamentali su cui anche il mio ateneo – ha detto – sta investendo per sviluppare percorsi formativi basati sulla ricerca, anche con centri di simulazione, per riuscire a formare i nuovi talenti che possano essere la leva fondamentale per concepire e organizzare il mondo sanitario del futuro nel modo giusto e sostenibile centrato sulla persona come leva fondamentale».
Articolo pubblicato su IL MATTINO il giorno 29 settembre 2024 a Firma di Piero Speno con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute
Leggi lo speciale, clicca QUI