La politica sanitaria non sia emergenza, faccia prevenizone
L’innovazione nel settore sanitario non dovrebbe essere solo una risposta all’emergenza, ma una strategia strutturale per trasformare la politica sanitaria da reattiva a preventiva. Lo ha sottolineato Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute, intervenendo all’Health Innovation Show 2024, promosso dalla Fondazione Mesit.
Il primo passo
“La prevenzione a 360 gradi diventa il primo passo, non solo per ridurre l’impatto delle malattie, ma anche per personalizzare le cure, superando il modello standardizzato. Le tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, offrono strumenti per creare percorsi di cura adatti alle specificità del paziente, considerando fattori come il genere, come indicato dall’OMS”. Sul ruolo della tecnologia: “deve supportare pazienti, istituti di ricerca e istituzioni, che hanno l’obbligo di utilizzare i big data per fare ricerca e sviluppare terapie innovative. L’intelligenza artificiale può giocare un ruolo centrale, ad esempio aiutando gli anziani ad accedere più facilmente ai servizi, ma spetta a noi istituzioni formare adeguatamente i professionisti della sanità”.
La piattaforma RespiVirNet
Il Ministero della Salute è già impegnato in questa direzione, ha spiegato. “L’inaugurazione, avvenuta meno di un mese fa, della piattaforma RespiVirNet per il monitoraggio dei virus respiratori parainfluenzali, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, rappresenta un progresso tecnologico significativo”. Con una corretta prevenzione, si potrebbero anticipare fenomeni come la diffusione del Covid-19, individuandoli prima che diventino pandemie, ha affermato.
Innovazione
Inoltre, ha ricordato, il Ministero della Salute ha istituito il Prevention Hub, un ufficio dipartimentale con un focus specifico sull’innovazione tecnologica e sull’Health Technology Assessment (HTA). Con un finanziamento di 26 milioni di euro dal PNRR, il Prevention Hub coordinerà i sistemi di prevenzione in tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di favorire l’equità. “Questa rete interconnessa mira a migliorare la prevenzione in Italia, un ambito in cui il nostro Paese è ancora carente: solo l’11% delle donne e meno del 5% degli uomini si sottopongono regolarmente a controlli preventivi. Eventi e momenti di confronto come questo sono essenziali per sensibilizzare la cittadinanza, diffondere una cultura della prevenzione e rafforzare il concetto di salute pubblica”, ha concluso.
Pubblicato su IL MATTINO il giorno 24 novembre 2024 a firma di Sofia Gorgoni con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute
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