Fermare con tutele e incentivi la fuga di medici e infermieri
Rappresentanti delle istituzioni, dell’industria e del mondo accademico si sono riuniti per un confronto serrato sul futuro della sanità italiana. All’evento Salute e legge di bilancio 2025, organizzato dalla Fondazione Mesit, con il sostegno incondizionato di Sanofi, le proposte per rafforzare il Sistema sanitario italiano e sostenere l’innovazione sono state al centro del dibattito, mentre prosegue l’iter parlamentare per l’approvazione della manovra entro fine anno. Il confronto si è focalizzato su quattro punti chiave: l’incremento del personale sanitario, maggiori tutele e retribuzioni per medici e infermieri, l’aumento del tetto di spesa farmaceutica e la revisione dei criteri di innovatività dei farmaci.
Il personale
Il primo punto riguarda la carenza di personale sanitario. Le retribuzioni insufficienti e le crescenti pressioni lavorative, tra cui episodi di violenza e contenziosi, stanno allontanando sempre più professionisti dal settore, ha osservato Marco Trabucco Aurilio, Presidente della Fondazione Mesit, il quale auspica una defiscalizzazione, anche se parziale, dell’indennità di specificità medica. Anche l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha evidenziato la mancanza di circa 65 mila infermieri e ha denunciato la fuga di professionisti italiani verso l’estero, in particolare verso Paesi emergenti come gli Emirati. Secondo Lorenzin, la competitività retributiva dell’Italia rispetto ad altri Paesi europei e non europei è una questione da affrontare con una grande riforma delle professioni mediche.
La spesa farmaceutica
La seconda proposta riguarda l’aumento dello 0,55% del tetto per la spesa farmaceutica, come indicato da Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria e AD di Sanofi Italia, unitamente alla revisione dei criteri dell’innovatività dei farmaci, per ampliare l’accesso al fondo destinato anche ai nuovi antibiotici efficaci contro i super batteri. Sul Fondo per i farmaci innovativi attualmente giacciono 500 milioni di euro non utilizzati, come ricordato anche da Trabucco Aurilio. “Con la manovra sono stati aggiunti miliardi sulla sanità – ha affermato Cattani – e questo va nella direzione giusta, poiché la spesa sanitaria non può che crescere, in risposta ai bisogni crescenti e ai costi per l’innovazione”. Tuttavia “servono investimenti maggiori nella spesa farmaceutica, che ha allungato la vita media negli ultimi 25 anni, garantendo terapie per moltissime patologie”.
L’incremento
In particolare Cattati ha richiesto un aumento di mezzo punto percentuale delle risorse per la spesa farmaceutica, portando la quota al 15,8% del Fondo sanitario nazionale rispetto all’attuale 15,3%. Infine, per supportare l’industria farmaceutica, che traina l’export italiano, ha auspicato la creazione immediata di un gruppo di lavoro. Le richieste dell’industria farmaceutica comprendono l’abolizione del payback dell’1,83% sulla spesa farmaceutica convenzionata e la stabilizzazione, per il 2025, del payback per la spesa ospedaliera che pesa come “un’extra tassa” da due miliardi sull’industria del farmaco, ha concluso Cattani. Trabucco Aurilio ha poi ricordato una proposta dell’Associazione italiana di oncologia di introdurre la “tassa sulle sigarette” da destinare al Fondo Sanitario Nazionale. Lorenzin e l’on. Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali, si sono trovati d’accordo sul mini prelievo dal costo delle sigarette (normali ed elettroniche). Lorenzin ha ricordato di aver presentato in varie occasioni, dalla maggioranza e dall’opposizione, questa norma, trovando sempre forti resistenze.
Costi e risultati
Per quanto riguarda la qualità degli investimenti, sottolineata dalla manovra, tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una programmazione della spesa basata sui risultati ottenuti, calcolando il valore effettivo generato per i cittadini. L’on. Ylenja Lucaselli ha sottolineato la responsabilità delle regioni nel consentire l’accesso tempestivo all’innovazione. Sulla qualità della spesa, ha ribadito: “vale la pena, talvolta, spendere di più, se questo significa raggiungere prima la diagnosi o curare meglio”. Il testo definitivo della Legge di Bilancio sarà approvato entro il 31 dicembre.
su IL MATTINO il giorno 3 novembre 2024 a firma di Sofia Gorgoni con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute
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