Trapiantato un cuore fermo da 20 minuti
Un cuore fermo da 20 minuti è tornato a battere nel petto di un altro paziente. Questo straordinario trapianto, che non ha eguali al mondo, è stato realizzato a Padova e ora la notizia sta facendo il giro del web. Non è la prima volta che un cuore fermo da qualche minuto viene espiantato e poi donato ad un paziente in attesa. Ma non era mai accaduto che l’attività elettrica fosse ferma per così tanto tempo.
UNA NUOVA ERA
A donare l’organo è stato un uomo colpito da ‘morte cardiaca’. Evento che ha avuto come conseguenza danni cerebrali irreversibili che hanno reso vano ogni tentativo di cura da parte dei sanitari. A ricevere è un uomo di 46 anni, cardiopatico, già operato in età pediatrica, e in lista d’attesa per un trapianto da due anni. Entusiasta Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia padovana. Proprio lui ha sottolineato l’importanza di quest’operazione che «potrebbe portare ad un incremento del 30 per cento nel numero dei trapianti, in un arco di tempo relativamente breve».
QUALI PATOLOGIE
Diverse sono le malattie cardiache che possono causare un grave scompenso, compromettendo la salute e la funzionalità del cuore. Nel contesto delle malattie cardiache gravi, ve ne sono principalmente due che meritano attenzione: la malattia coronarica diffusa, associata ad infarti estesi del miocardio, e la cardiomiopatia, che influisce sulla contrattilità del cuore e, di conseguenza, sulla sua capacità di pompare il sangue in modo efficace. Oltre a queste due patologie, esistono altre condizioni mediche, come il diabete, che possono compromettere la funzionalità del cuore o addirittura richiedere un trapianto cardiaco. Tra queste rientrano le malformazioni cardiache congenite, le malattie valvolari gravi e, sebbene in rari casi, i tumori cardiaci.
NON SOLO TRAPIANTO
Oltre al trapianto di cuore da donatore, ci sono altre opzioni disponibili per le persone affette da grave scompenso cardiaco, sia come soluzioni temporanee che definitive. Grazie ai progressi tecnologici e scientifici nel campo medico, è ora possibile trattare i pazienti con insufficienza cardiaca terminale attraverso l’uso di dispositivi di assistenza ventricolare (VAD, Ventricular Assist Devices). Questi dispositivi vengono posizionati all’interno di uno dei due ventricoli cardiaci, di solito quello sinistro, per migliorare la funzione di pompa e spingere il sangue nell’aorta. I VAD possono essere utilizzati come ponte al trapianto cardiaco o come terapie definitive a lungo termine.
CUORE ARTIFICIALE
Il cuore artificiale, noto anche come VAD, viene impiantato nei pazienti con condizioni gravissime che sono in attesa di un trapianto cardiaco. Questa soluzione innovativa offre un’opportunità vitale per i pazienti in attesa di un cuore donatore compatibile. In sintesi, le malattie cardiache gravi possono portare a un grave scompenso cardiaco, ma grazie ai progressi nella medicina, esistono diverse opzioni di trattamento, tra cui il trapianto cardiaco e l’utilizzo di dispositivi di assistenza ventricolare. Queste soluzioni offrono speranza e migliorano la qualità di vita dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca terminale.