Staminali, ecco le mele che le contengono
Di cellule staminali se ne sente parlare spesso in tv, magari per qualche nuova ricerca o scoperta della medicina. Molti non sanno cosa siano le cellule staminali, come possano essere usate per terapie importanti o da dove vengano estratte. E se vi dicessimo che le cellule staminali si trovano anche nelle mele? Già, una qualità di mele svizzere è ricca di cellule staminali, i cui estratti possono contribuire, ad esempio, a rallentare l’invecchiamento della cute e dei capelli. Proprietà che ora vengono sfruttate in ambito cosmetico con le creme anti-invecchiamento e i prodotti per stimolare la crescita dei capelli.
Proprietà uniche
A rivelare qualcosa di assolutamente inatteso sulle staminali è il dermatologo Leonardo Celleno, in occasione dell’apertura del congresso dell’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia
(Aideco), di cui è presidente. «Le cellule staminali delle piante possono moltiplicarsi all’infinito, creando costantemente nuove cellule capaci di riparare i tessuti danneggiati e riprodurre una pianta identica
all’originale», spiega Celleno. Grazie allo studio di un gruppo di ricercatori svizzeri, da ormai 7-8 anni si usano i derivati delle staminali vegetali, perché in grado di interagire con le cellule della cute e del follicolo pilifero, aumentandone la durata di vita e migliorandone la capacità rigenerativa. Gli estratti ottenuti dalle staminali della mela svizzera combattono inoltre la formazione di radicali liberi, e hanno anche un’azione antiossidante.
Frutta cosmetica
«La scoperta dei ricercatori svizzeri ha dato il via ad altre ricerche che hanno evidenziato l’effetto positivo degli estratti di staminali ricavati da altre piante o frutti, come la stella alpina, l’albero delle farfalle, il mirtillo, la fragola e le bacche di lampone, con antiossidanti potenti ad attività anti-infiammatoria», continua Celleno. Nel prodotto cosmetico, precisa il medico, «non si usa la cellula staminale per intero ma dei suoi estratti, concentrati in sostanze come vitamine, amminoacidi, lipidi, minerali», da cui si ottengono principi funzionali in grado di “collaborare” direttamente con le altre cellule, e “intervenire” su quei processi fisiologici che con il tempo ne rallentano l’attività.