Da Siena gli anticorpi anti-Covid: un’iniezione darà protezione per 6 mesi
In attesa di un vaccino efficace, una possibile svolta nella cura contro il Coronavirus è arrivata in questi giorni da Siena. Rino Rappuoli, coordinatore del MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab di Toscana Life Sciences (TLS), insieme al suo team di ricercatori e ricercatrici sta portando avanti un progetto di ricerca in cui si sono recentemente individuati tre tipi di anticorpi monoclonali che funzionano contro il Sars-CoV-2.
Il progetto di ricerca, portato avanti da TSL in collaborazione con l’Istituto nazionale di Malattie Infettive L. Spallanzani, ha come obiettivo lo sviluppo di un farmaco e di un eventuale futuro vaccino a partire da anticorpi “super potenti”. Una sfida importante ma fondamentale per curare oggi le persone affette da Coronavirus e proteggere, in futuro, la popolazione.
MAD Lab toscano non è l’unico gruppo di ricerca al mondo impegnato nello studio degli anticorpi: la scoperta che lo distingue è stata, però, l’individuazione dei tre anticorpi che danno speranze concrete. Dei 5mila anticorpi prelevati dal plasma di chi ha contratto il virus, il team di ricerca ne ha selezionati tre molto efficaci: il passo successivo sarà individuare il migliore di questi e trasformarlo in farmaco.
Gli anticorpi super potenti sono in grado di sconfiggere Sars-CoV-2 anche quando somministrati in piccole dosi, con un’iniezione sottocutanea. L’obiettivo adesso è produrre un farmaco che possa far guarire i pazienti positivi al Coronavirus in pochi giorni, con una dose da 1 millilitro che si può assumere anche a casa.
Come dichiarato da Rappuoli, gli anticorpi monoclonali sono farmaci efficaci che attaccano il virus senza interagire con l’organismo. La protezione dalla malattia si sviluppa nel giro di pochi giorni e dura circa 6 mesi. L’ideale sarà utilizzarli in maniera complementare con il vaccino anti Sars-CoV-2, che molto probabilmente non avrà effetto immediato (potrebbero passare circa 2 mesi dall’iniezione), ma garantirà una copertura immunitaria della durata di anni.
Entro la fine del 2020 il team di ricerca potrebbe avviare i test sull’uomo.