Paralizzato da 4 anni torna a camminare
Un sogno che diventa realtà, tornare a camminare dopo un grave incidente che ha lesionato la colonna vertebrale. È successo a Michel Roccati, trentenne italiano, che dopo 4 anni è riuscito ad alzarsi dalla sua sedia a rotelle. «Un’emozione incredibile, un sogno che si avvera», come ha comprensibilmente sottolineato lui stesso. Ma come ha fatto questo giovane a caminare nuovamente? La risposta è legata ad una nuova tecnologia controllata dall’intelligenza artificiale, impiantata con un complesso intervento chirurgico e basata, semplificando non poco, su un elettrodo capace di stimolare con impulsi elettrici il midollo danneggiato. Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Nature Medicine, questo sistema è in grado di ripristinare il movimento in poche ore. E adesso Michel cammina anche per un chilometro, può restare in piedi per due ore, e insieme ad altri 2 pazienti è diventato protagonista di una prima scientifica. Ha affrontato un intenso allenamento dopo l’impianto. E come lui gli altri pazienti coinvolti nel progetto. Fra loro c’è chi è tornato persino a nuotare.
COME UN PACEMAKER
Gli impianti, realizzati al Politecnico di Losanna, stimolano l’area del midollo spinale che attiva i muscoli del busto e delle gambe, consentendo ai pazienti con paralisi completa di camminare. E’ necessaria una formazione approfondita per acquisire familiarità con l’utilizzo del sistema, ma i pazienti selezionano l’attività desiderata su un dispositivo simile a un tablet che invia un messaggio a un altro device simile a un pacemaker. Ulteriori ricerche su come questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per altri tipi di condizioni neurologiche, come il morbo di Parkinson, dovrebbero essere pubblicate a breve, annuncia Gregoire Courtine, dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia, che ha co-diretto lo studio. I tre pazienti ‘pionieri’ – di età compresa tra i 29 e i 41 anni – hanno seguito un allenamento basato sui programmi di stimolazione e hanno potuto recuperare massa muscolare, muoversi in modo più autonomo e partecipare ad attività sociali come bere un drink in piedi al bar, spiegano gli esperti.
TRE SU TRE
«Tutti e tre i pazienti sono stati in grado di stare in piedi, camminare, pedalare, nuotare e controllare i movimenti del busto in un solo giorno, dopo che i loro impianti sono stati attivati», spiegano gli esperti. I ricercatori affermano che, ora che hanno la conoscenza necessaria e la tecnologia per ‘parlare’ con il midollo spinale, utilizzeranno tutto questo per affrontare il maggior numero possibile di problematiche, inclusa la stimolazione della vescica, delle braccia e delle «Questo grazie ai programmi di stimolazione specifici che abbiamo scritto per ogni tipo di attività – precisa l’esperto – I pazienti possono selezionare l’attività desiderata sul tablet e i protocolli corrispondenti vengono trasmessi al pacemaker nell’addome». Il prossimo passo è quello di creare un mini computer impiantato nel corpo e in grado di comunicare in tempo reale con un iPhone esterno. Gli scienziati affermano che, mentre i progressi ottenibili in un solo giorno sono sorprendenti, i guadagni dopo diversi mesi lo sono ancora di più.