Loreto Mare, un intervento straordinario
Un pacemaker piccolo quanto una compressa di antibiotico impiantato direttamente nel cuore. Nessun elettrocatetere e nessuna tasca chirurgica sotto la pelle. Un intervento innovativo che per la prima volta in Campania è stato fatto in un ospedale pubblico. Di per se questa sarebbe già una buona notizia, lo è ancor più se si considera che il nome dell’ospedale in questione è Santa Maria di Loreto Nuovo, vale a dire il Loreto Mare di Napoli.
Già, proprio quell’ospedale divenuto tristemente noto per la cricca dei furbetti. Assenteisti del cartellino, finiti nell’occhio del ciclone qualche mese fa.
Se “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, quella del riscatto è invece fatta di centinaia di esperienze virtuose e di grandi professionisti che senza troppo clamore fanno cose straordinarie.
Comprensibile che stavolta un pizzico di orgoglio sia venuto trapelato dalle pareti del nosocomio e che il cardiochirurgo (primario del Loreto Mare) che ha eseguito l’intervento abbia parlato di una «risposta per tutti coloro che pensano che il Loreto Mare nell’ospedale dei furbetti». Queste le parole di Bernardino Tuccillo, affiancato per questa operazione da Michele Canciello, Raimondo Calvanese e Giuseppe Picardi.
Al di là della rivalsa resta la giusta considerazione dei vantaggi che un intervento simile determina per il paziente.Come detto, il dispositivo impiantato è piccolissimo. Non più grande di una compressa di antibiotico ed è stato inserito all’interno del cuore del paziente passando per l’arteria femorale. Altro vantaggio, non meno importante, il fatto di non avere il disagio estetico e le limitazioni funzionali nell’attività di tutti i giorni che si hanno con interventi convenzionali.
Tutto è durato poco più di 30 minuti, regalando al paziente una prospettiva e una qualità di vita altrimenti impossibile. «Il Loreto Mare – ha detto il medico – ha grandi professionalità, non dimentichiamo, ad esempio, che siamo un centro di riferimento regionale per il trattamento dell’infarto acuto, attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7».
Ovviamente, tanta soddisfazione anche da parte del direttore sanitario Mariella Corvino. «Riuscire a realizzare nel pubblico interventi come questo – dice con orgoglio – significa offrire una sanità d’eccellenza a tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche».
Il direttore sanitario, che a suo tempo ha duramente condannato i comportamenti rilevati dalla magistratura, non ha mai smesso di difendere la parte sana del presidio. Che poi è la stragrande maggioranza del personale. «Come la cardiologia – conclude – il Loreto Mare esprime tante altre eccellenze. Occasioni come queste ci permettono di mostrare il nostro volto autentico, ciò che siamo non può essere cancellato dai comportamenti di pochi».