Il trapianto di viso non è più fantascienza
Immaginate un mondo in cui la scienza permette di scambiare volti e identità, come accade nel film cult Face Off del 1997. Tuttavia, mentre nel film diretto da John Woo i protagonisti (interpretati da John Travolta e Nicolas Cage) vivono un’operazione fantascientifica in cui si scambiano i volti e le identità, oggi la realtà ha consentito ad un uomo di tornare ad avere un volto dopo un grave incidente. Sta bene e migliorano le condizioni del 46enne statunitense protagonista del primo trapianto combinato al mondo di viso e occhio intero, un intervento che ha segnato una pietra miliare nella medicina.
Oltre la fantascienza
L’eccezionale operazione, eseguita da un’équipe di chirurgia plastica presso il prestigioso NYU Langone Health, ha utilizzato tecniche chirurgiche personalizzate e, per la prima volta, una nuova metodologia microvascolare. Questa tecnica innovativa ha consentito di mantenere il flusso sanguigno all’occhio trapiantato, salvaguardando la vitalità dell’organo durante l’intervento. Una prima assoluta nel campo della chirurgia, un traguardo che apre nuove frontiere nella capacità di eseguire trapianti complessi che coinvolgono non solo singoli organi, ma un insieme di tessuti, come pelle, muscoli, vasi sanguigni, nervi e, in alcuni casi, ossa.
La storia del trapianto di viso
Il paziente aveva perso gran parte dei tessuti facciali e il globo oculare sinistro a seguito di una lesione provocata da elettricità ad alto voltaggio. Questo tipo di ferita non solo aveva devastato il suo aspetto, ma compromesso in modo irreparabile la funzionalità della vista e dei tessuti facciali. L’intervento, eseguito nel 2023 e già reso noto lo scorso settembre attraverso la rivista Jama, verrà dettagliato al congresso dell’American College of Surgeons (ACS) a San Francisco, dove i chirurghi presenteranno le tecniche utilizzate e i risultati ottenuti.
Conservare la vista
Un aspetto rivoluzionario del trapianto è stato quello di preservare la capacità della retina di rispondere agli stimoli luminosi, nonostante l’obiettivo del ripristino della vista non fosse al centro di questa operazione. La conservazione della vitalità dell’occhio rappresenta comunque un traguardo notevole e suggerisce che il ripristino della visione potrebbe essere la prossima sfida in questo campo emergente dei trapianti vascolarizzati compositi. Questo tipo di intervento non si limita a riparare danni estetici, ma cerca di ricostruire complesse combinazioni di tessuti, offrendo nuove speranze per coloro che hanno subito gravi traumi o lesioni invalidanti.
Una nuova vita
L’intervento eseguito presso il NYU Langone Health rappresenta quindi un passo cruciale nella chirurgia dei trapianti e un esempio delle potenzialità future. Se la scienza medica riuscirà un giorno a ripristinare la funzione visiva insieme a quella estetica, potrebbe aprirsi una nuova era nel trattamento delle lesioni facciali. Come in Face Off, la trasformazione del volto umano diventa realtà, ma questa volta con l’obiettivo di restituire la vita, la dignità e la speranza a chi ha perso tutto a causa di gravi incidenti.
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