Debolezza muscolare dopo ricovero in terapia intensiva per il 33-82% dei pazienti
Si chiama ICUAWIntensive Care Unit-Acquired Weakness (debolezza muscolare acquisita in terapia intensiva) ed è il termine che definisce una debolezza muscolare acquisita in pazienti critici, in assenza di altre cause identificabili, al di fuori della malattia critica.
L’incidenza di ICUAW è notevolmente aumentata negli ultimi anni e ancor più con la recente epidemia di Covid-19 che ha reso necessario il ricovero nelle ICU per i casi più gravi e per le migliori terapie e tecnologie che permettono il superamento di molte condizioni acute e gravi.
“Aumento dell’intensità di cura, supporti di ventilazione meccanica, immobilizzazione con bloccanti neuro muscolari, tempi di degenza e allettamento prolungati, terapia cortisonica e antibiotica, alterazioni elettrolitiche rientrano nella patogenesi di ICUAW. Diversi studi hanno evidenziato che l’incidenza di debolezza, combinata con anomalie di conduzione nervosa e muscolare nei pazienti in ventilazione meccanica per più di 4-7 giorni, è molto alta (33- 82%)” ha spiegato il Professor Maurizio Muscaritioli, Ordinario di Medicina Interna alla Sapienza di Roma e Presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC).
De Jonghe e colleghi hanno studiato 206 pazienti ventilati meccanicamente per sette giorni, e valutato la loro debolezza solo quando risvegliati e in grado di cooperare in un esame fisico. Valutati in base al Medical Research Council (MRC) score, con valutazione clinica della forza di diversi gruppi muscolari, si è evidenziata una debolezza severa nel 25% dei pazienti.
“La perdita di muscolo si verifica rapidamente sin dalla prima settimana di patologia acuta e diventa più severa nei soggetti con insufficienza multiorganorispetto a quelli in cui l’organo compromesso è uno solo” spiega il Professor Alessio Molfino, Professore Associato di Medicina Interna all’Università La Sapienza di Roma. “Le modificazioni metaboliche del muscolo sono numerose e complesse e concorronosinergicamente ad alterare la comunicazione neuromuscolare e ad aumentare il catabolismo proteico, con conseguente rapida e grave perdita di massa muscolare”.
L’ICUAW influenza e pregiudica la prognosi sia a breve che a lungo termine e interessa il 50% dei pazienti che sopravvivono ad un evento acuto che richiede ricovero in ICU.
Gli effetti hanno un ampio spettro di manifestazioni che vanno dalla generica debolezza muscolare a casi di tetraplegia. La diagnosi precoce permette di mettere in atto interventi spesso risolutivi come la riduzione dei fattori di rischio, la riabilitazione, la mobilizzazione per quanto possibile precoce e un adeguato intervento nutrizionale”.
Già negli adulti sani, la forza muscolare diminuisce dell’1% per ogni giorno di riposo a letto, inoltre la qualità del muscolo risente dell’età: con l’invecchiamento. si ha un aumento del grasso intramuscolare, minor spessore muscolare e ridotta funzionalità del microcircolo. Infine la completa o parziale immobilizzazione degli arti nei pazienti critici che hanno bisogno di ventilazione meccanica esercita un ulteriore effetto negativo.
“Controllo glicemico stretto mediante terapia insulinica intensiva ed apporto calorico-proteico adeguato durante il periodo critico, precoce mobilizzazione, terapia fisica e occupazionale rappresentano, allo stato attuale, i cardini per la prevenzione di ICUAW. I potenziali benefici della terapia insulinica devono comunque essere attentamente soppesati contro la possibilità di incorrere in grave ipoglicemia e continua ad essere incerto il livello di glucosio ottimale nei pazienti in terapia intensiva” conclude Muscaritoli.
L’acronimo MUSCLES può essere utilizzato come semplice metodo per ricordare le più comuni cause di debolezza generalizzata nelle UTI.
M – Medications
U – Undiagnosed neuromuscular disorder S – Spinal cord disease
C – CIP e CIM (critical illness myopathy, critical illness polyneuropathy)
L – Loss of muscle mass
E – Electrolyte disorders
S – Systemic illness