Dermatologi: eritema e ‘dita blu’ aspetti del COVID-19
Anche molte manifestazioni dermatologiche possono essere aspetti dell’infezione da nuovo coronavirus. È quanto emerge dalle nuove scoperte in campo scientifico e ad accorgersi per primo è stato un medico di Lecco. Queste manifestazioni possono variare dall’eritema polimorfo, ai rash, alle lesioni orticarioidi, alle vescicole simil-varicella, comuni anche ad altre infezioni virali, fino ad arrivare agli strani ‘geloni’, soprannominati da alcuni ‘alluce da COVID’, cioè un’acrocianosi, attribuibile ad una vasculite e considerata un segno patognomonico di COVID-19. In questo caso le dita dei piedi e delle mani diventano blu come se ci fossero dei ‘geloni’. Si tratta di lesioni benigne, destinate a sparire da sole dopo 2-3 settimane, ma che si osservano sempre più spesso nei bambini e nei giovani con COVID-19 e potrebbero essere utili a fini epidemiologici o per facilitarne la diagnosi. Il primo a segnalarle è stato un dermatologo italiano di Lecco. Alcuni membri della Società Italiana di Dermatologia hanno appena pubblicato un lavoro sul Journal of American Academy of Dermatology relativo a 22 pazienti affetti da eruzioni varicelliformi come manifestazione cutanea specifica di COVID-19. I dermatologi americani dell’American Academy of Dermatology hanno, invece, creato un progetto in crowdsourcing consistente in un apposito registro online, in collaborazione con l’International League of Dermatological Societies (ILDS) che creerà un data base dei casi COVID dermatologici e un archivio fotografico, per aiutare gli specialisti a riconoscere tempestivamente questi aspetti ancora poco noti.