Cancro al seno, l’asimmetria delle mamme è un segnale
Predire il rischio di cancro al seno ben 5 anni prima che questo si manifesti; quello che sembrava un risultato impossibile oggi diventa realtà grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale. In particolare, è grazie ad uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Radiology che le nuove prospettive prendono corpo e diventano realtà.
AsymMirai
L’intelligenza artificiale (IA) ha dimostrato di poter predire il rischio di sviluppare questa malattia fino a 5 anni in anticipo, grazie a uno strumento predittivo rivoluzionario chiamato AsymMirai. Questo studio, condotto da Jon Donnelly dell’Università di Duke, evidenzia un passo avanti significativo nel campo della diagnosi precoce e della prevenzione del cancro al seno.
Lo screening
Secondo la American Cancer Society, una donna su 8 svilupperà un cancro al seno invasivo nella sua vita, mentre 1 su 39 morirà a causa della malattia. Lo screening del cancro al seno tramite mammografia è fondamentale per individuare precocemente la malattia, migliorando così l’efficacia dei trattamenti. Sottoporsi regolarmente a mammografie può ridurre significativamente il rischio di mortalità legato al cancro al seno.
Come funziona
Proprio tramite l’anaisi delle mammografie AsymMirai permette di prevedere il tumore al seno con un massimo di 5 anni in anticipo. Donnelly spiega che il ragionamento dietro le previsioni di AsymMirai è facilmente interpretabile, rendendolo un utile strumento complementare per i radiologi umani nelle diagnosi e nella previsione del rischio di cancro al seno.
I test
Gli esperti hanno analizzato 210.067 mammografie provenienti da 81.824 pazienti utilizzando diversi modelli, inclusi quelli basati su AsymMirai, dimostrando l’accuratezza del metodo. Questo studio ha inoltre confermato l’importanza clinica dell’asimmetria del seno, suggerendo che potrebbe essere impiegata come marcatore di imaging per il rischio di tumore.
Cambio di passo
Donnelly sottolinea che la capacità di predire con precisione il rischio di sviluppare il cancro al seno potrebbe avere un impatto significativo sull’assistenza sanitaria pubblica. Potrebbe influenzare la frequenza con cui le donne (anche quelle che hanno pratico una mastoplastica additiva) si sottopongono a mammografie, aconsentendo una diagnosi precoce e migliorando le prospettive di trattamento.