Bambino Gesù, intervento straordinario alle sorelline siamesi
È una storia a lieto fine quella delle due gemelline Ervina e Prefina, arrivate a Roma dalla Repubblica Centraficana, per presi guardare negli occhi per la prima volta nella loro giovanissima vita. Le bimbe, siamesi unite nuca contro nuca, sono state sottoposte al Bambino Gesù di Roma ad un intervento estremamente complesso, un’operazione che è stata preparata nel minimo dettaglio in oltre un anno di studio e in più fasi chirurgiche.
Le gemelle siamesi «erano craniopaghe totali, una tra le più rare e complesse forme di fusione cranica e cerebrale. Avevano in comune le ossa dell’area posteriore del cranio e il sistema venoso. Ora stanno bene», sottolinea l’ospedale. Il loro «è il primo caso in Italia – e probabilmente l’unico al mondo (in letteratura non sono descritte operazioni simili) – di intervento riuscito su una coppia di craniopagi totali posteriori».
18 ORE PER RINASCERE
Le due bimbe hanno «tante cose in comune, ma non la personalità, diversa e distinta: Prefina è giocherellona e vivace, Ervina più seria e osservatrice – raccontano i sanitari – Per farle conoscere, e riconoscere, anche attraverso il contatto visivo prima della separazione, nell’ambito del percorso riabilitativo è stato utilizzato un sistema di specchi». L’intervento finale è durato 18 ore ed è stato preparato anche con diverse operazioni preparatorie intermedie pianificate da un team multidisciplinare con l’ausilio di sistemi di imaging avanzati. Una volta separate le gemelline, l’operazione è andata avanti in due diverse camere operatorie, con due équipe distinte, per ricostruire la membrana che riveste il cervello (dura madre), rimodellare le ossa della scatola cranica e ricreare il rivestimento cutaneo. «È stato un momento emozionante, un’esperienza fantastica, irripetibile» sottolinea Carlo Marras, responsabile di Neurochirurgia del Bambino Gesù e dell’équipe che ha seguito le gemelline. «Era un obiettivo molto ambizioso e abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo, con passione, ottimismo e gioia. Condividendo ogni passaggio, studiando insieme ogni minimo dettaglio».