Il micro robot da iniettare nel corpo umano
Un robot che si muove come un batterio, da iniettare nel corpo per combattere malattie e fare piccoli interventi chirurgici. Succede ancora una volta che la scienza segua a ruota quanto immaginato dalla fantascienza. L’idea sembra rubata al copione del film del 1987 Salto nel buio, (il titolo originale è Innerspace), nel quale il protagonista – a bordo di una navicella miniaturizzata – veniva iniettato nel corpo di un uomo. Miniaturizzazione a parte, la scienza sembra essere arrivata ad un traguardo molto simile. La scoperta è stata pubblicata dal Politecnico Federale di Losanna (Epfl) con il Politecnico di Zurigo (Ethz) sulla prestigiosa rivista Nature Communications e apre le porte ad applicazioni sino ad oggi impensabili. Il micro robot è fatto di “idorgel” un materiale biocompatibile che lo rende flessibile e gli permette il movimento anche senza un motore.
Nanoparticelle
La propulsione è legata alla funzionalità di “nanoparticelle magnetiche” che gli conferiscono una forma simile ad un’elica e che lo fanno muovere quanto viene sottoposto ad un campo magnetico. L’idea è che, proprio come un batterio, il robot possa muoversi nel flusso sanguigno per trasportare farmaci o magari per eliminare eventuali coaguli.
Siamo ancora ai primi passi per un campo del tutto inesplorato, ma è chiaro sin da ora quali possibili vantaggi potrebbero arrivare in futuro con questi piccolissimi robot. Prima di poter trovare applicazione in medicina il microrobot dovrà essere a lungo testato, anche per essere sicuri che non ci siano effetti collaterali. La speranza è che possa servire un giorno anche per affrontare malattie che oggi non trovano ancora una risposta efficace.