Alzheimer: nuovo farmaco approvato in Cina
È stato prodotto da un estratto di alga bruna. Le sue potenzialità derivano dalla capacità di regolare il tipo di colonie di batteri presenti nell’intestino. Si riassume così il nuovo farmaco anti-Alzheimer approvato per la commercializzazione in Cina. Gli esperti però sono attenti a frenare gli entusiasmi, infatti sarebbe prematuro dire che sia il ‘farmaco per l’Alzheimer’ perché i dati sono ancora limitati a pazienti trattati per breve periodo e non è detto che, a lungo termine, il trattamento sia efficace e non abbia effetti collaterali. Intanto nuove strade si aprono sul fronte della genetica con la scoperta di una rara ‘mutazione protettiva’.
Gli studi e i dati sull’Alzheimer
La malattia colpisce circa 48 milioni di persone in tutto il mondo, ma è un numero che aumenta di pari passo con l’invecchiamento della popolazione. Il nuovo farmaco, GV-971, approvato per il mercato cinese dalla National Medical Products Administration è il frutto di 22 anni di ricerca ed è stato approvato sulla base di uno studio clinico di fase 3 condotto su 1.199 persone, della durata di 36 settimane, dal quale è emerso che il farmaco induce “un miglioramento cognitivo solido e coerente” in pazienti con Alzheimer da lieve a moderato. Il team di scienziati è guidato da Geng Meiyu, ricercatrice dello Shanghai Institute of Materia Medica Accademia cinese delle Scienze. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell Research. Nel frattempo la ricerca procede anche sul fronte della genetica, in particolare con studi di resilienza alla malattia, come riporta un lavoro su Nature Medicine. È stata isolata, infatti, nel Dna di una donna colombiana una mutazione (APOE3ch) in grado di proteggere dall’Alzheimer benché nel suo cervello fosse presente un accumulo di ‘beta-amiloide’: i sintomi della malattia sono comparsi solo tre decenni dopo. Il farmaco permesso in Cina nel frattempo darà la possibilità nei prossimi anni di avere nuovi dati per tracciare altre strade nella ricerca.