Paura del buio, ma anche dei piedi. Tutte le fobie degli italiani
Di cosa hanno paura gli italiani? Sembrerà strano, tra le fobie in cima alla classifica c’è la paura del buio, di volare e la paura dei cani. Le malattie, incredibile ma vero, sono solo al quarto posto. Per analizzare il sentimento nazionale non è stato necessario interpellare gli analisti, bensì studiare i dati di Google Trend. Lo ha fatto ”italiani.coop” il centro studi di Coop Italia che ha costruito la classifica delle fobie nazionali, confrontando l’andamento del 2008, 2017 e 2019. E al di là delle curiosità, come ad esempio scoprire che a migliaia hanno paura dei piedi, sono tanti gli spunti di riflessione emersi.
EFFETTO THUNBERG
Tra le paure svelate dalla ricerca ci sono quelle “ancestrali”, ma del resto il timore del buio, se vogliamo dell’ignoto, non è una sorpresa. Tantomeno può sorprendere che in molti abbaino mostrato la paura di volare, anche se a pensarci sono molti di più i morti sulle strade che quelli legati a disastri aerei. Ma che vuoi, non sempre si riesce a razionalizzare. Colpisce, ancor più nella società “pet friendly”, la paura dei cani, che nella top 40 è l’unico animale domestico temuto e oltretutto in crescita. Gli altri sono farfalle, api, serpenti o ragni, cui si affianca nel 2019 la risalita della classifica da parte dei topi, forse in crescita nelle ricerche per lo stato di abbandono di alcune città italiane (rispettivamente 27esimo, 20esimo e nono posto nel 2008, 2017 e 2019). Poi c’è quello che si potrebbe definire l’effetto Thunberg, ovvero il fatto che la continua riproposizione delle donne come leader di movimenti di opinioni (vedi la tuonante e severa Greta Thunberg), capi di organismi internazionali (Christine Lagarde o Ursula Von der Leyen) o anche soggetti prediletti delle cronache più mondane (Meghan Markle duchessa di Sussex) si è tradotta nei trend in un crollo della paura delle donne: dalla posizione 8 nel 2008, alla 17 nel 2019 .
TERRORISMO IN CALO
Altre paure invece sembrano essere il frutto delle cronache più recenti, o della loro assenza, che condizionano molto i termini ricercati. Per esempio, la scomparsa degli attentati terroristici dalle news corrisponde a un calo nelle ricerche di paure come quella del terrorismo, di viaggiare, delle persone e degli spazi aperti. Anche la guerra fa meno paura (da 18esimo a 36esimo in un decennio), forse perché sembrano lontani scenari in cui gli italiani percepiscono di avere dei connazionali impegnati in conflitti come potevano essere Iraq o Afghanistan.
STRANO MA VERO
Nelle ricerche si riflettono anche le percezioni non dichiarate. Crolla e di molto la ricerca della paura di perdere il lavoro (da terzo a 25esimo in una decina di anni è la ricerca che più scende in classifica nel 2019), cresce la paura del cambiamento (dal 23esimo a 18esimo), ma il futuro spaventa di meno gli italiani (dal quinto all’undicesimo). In compenso cresce molto la paura della solitudine, soprattutto nell’ultimo biennio (19esima nel 2017 e ottava nel 2019). Rimangono poi nella top 40 alcune paure atipiche come quella dei bottoni, quella dei clown, quella delle bambole che è in crescita, così come quella dei piedi.