Disturbo bipolare: è differente tra uomini e donne
Il disturbo bipolare non è sempre uguale per uomini e donne. Ci sono differenze anche a livello biologico. Uno studio ha valutato due sostanze, lo zinco e la neopterina, considerati i marcatori della risposta immunitaria al disturbo, per capire la gravità della depressione in una persona.
LE DIFFERENZE DI GENERE
A condurre la ricerca, pubblicata su Psychiatry Research, è stato un gruppo guidato dalla professoressa Erika F. H. Saunders che ha la cattedra di Psichiatria al Penn State College of Medicine (Pennsylvania, Usa). Intanto si sa che nel disturbo bipolare, caratterizzato dall’oscillazione a volte violenta, a volte molto ravvicinata, tra depressione e fasi euforiche di “mania”, le donne in genere sviluppano di più episodi depressivi, ansia o disturbo post-traumatico da stress o, infine, emicranie. Negli uomini, invece, sono più frequenti le esplosioni maniacali. Inoltre il sistema immunitario viene attivato durante gli episodi bipolari e genera livelli di infiammazione nel cervello. «Quando una persona soffre di depressione o di mania, sono coinvolte certe parti del cervello», dice la professoressa Saunders. «Per esempio l’ippocampo, che è un’area importantissima per la memoria, si restringe e si creano diversità nelle connessioni tra diverse aree cerebrali. Pensiamo che l’infiammazione giochi un ruolo in alcuni di questi cambiamenti».
Si sa che il sistema immunitario funziona in modo differente negli uomini e nelle donne. I ricercatori però volevano controllare se questo accade anche durante il disturbo bipolare. Hanno visto che nelle donne la depressione era più profonda se avevano più alte concentrazioni di zinco nel sangue mentre una forte mania negli uomini si presentava con più alti livelli di neopterina.
Un risultato che ha sorpreso gli studiosi del Penn State College, finora infatti una carenza di zinco era associata alle cadute dell’umore. Una possibile conciliazione tra i due risultati potrebbe trovarsi nel fatto che alti livelli di zinco nel corpo equivalgano a bassi livelli nel cervello. Ora la Saunders e i suoi approfondiranno questo aspetto proseguendo la ricerca su modelli animali.
Si studiano marcatori biologici e diversità fra uomini e donne: l’obiettivo è una diagnosi precoce e cure migliori per il disturbo bipolare.
«Il nostro obiettivo – dichiara la psichiatra – è trovare dei marcatori nel sangue da usare per la clinica con cui fare una diagnosi precoce dei disturbo bipolare e di arrivare poi a trattamenti tagliati su misura per uomini e donne».
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