Vaccino contro il Coronavirus: l’UE firma con Sanofi-GSK un accordo per 300 mln di dosi
La Commissione europea ha firmato, il 18 settembre scorso, un contratto con Sanofi e GSK per la fornitura del vaccino contro il Coronavirus. Il contratto è il secondo di questo tipo, dopo quello siglato con AstraZeneca il 27 agosto scorso. L’accordo siglato permetterà agli Stati membri dell’UE di acquistare fino a 300 milioni di dosi del vaccino che le multinazionali farmaceutiche Sanofi e GSK stanno sviluppando insieme.
Gli Stati membri dell’Ue potranno anche donare dosi di vaccino contro il Coronavirus ai Paesi a reddito medio-basso. Sanofi e GSK si metteranno al lavoro per rendere disponibile «in tempi brevi» una quota «significativa» della loro fornitura di vaccini.
Il 3 settembre scorso Sanofi e GSK avevano annunciato l’avvio degli studi clinici di fase 1/2 nello sviluppo del loro candidato vaccino. La Fase 3 «inizierà entro la fine del 2020 e l’approvazione regolatoria potrebbe essere richiesta nella prima metà del 2021». L’obiettivo è produrre fino a un miliardo di dosi all’anno.
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Il vaccino contro il Coronavirus sviluppato da Sanofi e GSK utilizza la combinazione tra la tecnologia basata su proteine ricombinanti di Sanofi, già utilizzata per la produzione del vaccino antinfluenzale, e la tecnologia adiuvante consolidata di GSK.
L’accordo è stato finanziato dallo strumento per il sostegno di emergenza (Emergency Support Instrument), che dispone di fondi destinati alla costituzione di un ventaglio di potenziali vaccini con profili diversi e prodotti da società diverse.
La Commissione europea sta negoziando accordi per vaccini contro il Coronavirus anche con altre aziende, così da aumentare le nostre possibilità di trovare un rimedio efficace contro il virus, come spiega la presidente Ursula von der Leyen. Tra le società coinvolte ci sono Johnson & Johnson, CureVac, Moderna e BionTech.
In questa corsa alla produzione dei vaccini, una decina di candidati in tutto il mondo ha già raggiunto la fase 3, che può durare da sei mesi a qualche anno. Secondo gli esperti però è difficile che questo passaggio si concluda entro la fine del 2020.