Tatuaggi, piercing, trucco permanente: a scuola contro le infezioni
Anche se in Italia non esiste un vero e proprio regolamento, in Piemonte per chi pratica tatuaggi, piercing e trucco permanente (attività a rischio infezioni), o per chi volesse avviare un’attività in questo campo, è ora obbligatorio un periodo di formazione professionale.
Lo prevede una legge che disciplina i corsi di formazione sui rischi sanitari di questo tipo di attività, oggi sempre più diffuse a tutte le età, che punta a ridurre il rischio di trasmissione di infezioni a tutela della salute.
Si tratta di un corso intensivo di 94 ore i cui docenti saranno medici, chimici, infermieri ma anche esperti in materie giuridiche. Il corso sarà diviso in quattro moduli con alcune differenze per chi pratica l’attività da oltre due anni. Le lezioni toccheranno diversi aspetti: da quello medico-sanitario, come l’anatomia e fisiologia della pelle, alla prevenzione delle malattie infettive, inclusi Hiv ed epatite, ma anche la disinfezione e i rischi allergici. Saranno oggetto di studio anche le norme e i requisiti imposti per i locali e per le attrezzature utilizzate, le norme igieniche, le regole di comportamento e le tecniche di pronto soccorso. Ma anche lo smaltimento dei rifiuti e le varie leggi del settore, europee, nazionali e regionali. Ogni corso terminerà con un esame.
Per chi pratica piercing su parti anatomiche a rischio, la cui funzionalità potrebbe essere compromessa dallo stesso foro (lingua, genitali, mammelle), sarà necessaria invece un’abilitazione particolare. E’ escluso, invece, da ogni obbligo formativo chi pratica il semplice foro del lobo dell’orecchio.