Pediatri in campo contro il fumo nei giovanissimi
Quello degli adolescenti che fumano è un problema sottovalutato, che troppo spesso si conclude con un’alzata di spalle da parte dei genitori. Magari anche loro tabagisti. Convincere questi genitori e i ragazzini a gettare via per sempre il pacchetto di sigarette non è cosa semplice, ma non si può mai smettere di provare.
In Italia, infatti, un bambino su cinque cresce in una casa in cui è consentito fumare e questo aumenta il rischio di acquisire uno stato di dipendenza da grandi ma anche di sviluppare precocemente una malattia fumo correlata.
Il ruolo del pediatra
Il pediatra può svolgere un ruolo educativo importante. Per questo motivo la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Società di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) e l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) danno il via a un progetto educazionale dal titolo «Il pediatria come facilitatore di smoking cessation», con lezioni interattive a Roma, Torino e Firenze. Molto spazio verrà dedicato alla pratica del corretto approccio al colloquio motivazionale. «Vogliamo porre le basi di una rete che metta in relazione gli interventi di primo livello messi in atto dal pediatra con quelli di secondo livello effettuati nei centri antifumo pneumologici», spiega Renato Cutrera, presidente nazionale SIMRI. «Il fumo, sia attivo che passivo, è uno dei principali fattori di rischio per le malattie respiratorie infantili come l’asma. Gli interventi non sono però rivolti solo ai pazienti ma soprattutto ai cittadini non sintomatici ancora giovani per orientarli nell’ottica di una strategia di prevenzione dei danni da fumo di tabacco».
Piccoli fumatori
Un dato che dovrebbe far riflettere è quello per il quale il 12% degli adolescenti italiani fuma regolarmente. Otto tabagisti su dieci hanno iniziato a fumare prima di aver compiuto 20 anni. Un comportamento estremamente pericoloso e che interessa anche i giovani, in questo senso il pediatra può e deve fare di più per educare sia i ragazzi che i genitori. Così, per la prima volta, due Società Scientifiche di Medicina Respiratoria, una dell’età pediatrica e l’altra dell’età adulta, si incontrano su un tema condiviso di prevenzione delle malattie respiratorie, promuovendo concretamente l’acquisizione di abilità professionali. I tempi sono maturi perché si attuino azioni sinergiche per la lotta contro il fumo, condividendo percorsi diagnostico terapeutici comuni adattati alle varie fasi della vita.