Olio d’oliva potrebbe ridurre anche rischio di tumore al seno
L’olio extravergine d’oliva è un caposaldo della dieta mediterranea. Rientra a tutti gli effetti nel gruppo degli alimenti nutraceutici: infatti consumarlo con regolarità riduce il rischio di diabete, deficit cognitivi legati all’invecchiamento e alcuni tumori. Tant’è che nel 2018 la Food and Drug Administration (FDA) americana ha incluso alcuni dei principali micronutrienti dell’olio extra vergine d’oliva nel gruppo delle sostanze dotate di proprietà farmaceutiche. Da tempo gli scienziati ne lodano le proprietà salutari e i dati a supporto aumentano. Ad esempio sembra ridurre del 19% la mortalità cardiovascolare, come dimostra l’ultimo studio pubblicato sul Journal of the American college of cardiology.
Il consumo regolare di olio di oliva potrebbe inoltre contribuire a prevenire l’insorgenza del tumore al seno. Quest’ultima è la neoplasia più diffusa in Italia, diagnosticata ogni anno a oltre 55 mila persone, nonché la prima causa di morte per le donne. Per indagare il ruolo dei nutrienti è stata avviata una ricerca condotta dalla dott.ssa Emilia Ruggiero, ricercatrice dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli, attraverso uno studio finanziato dall’azienda Monini per il 2023, tramite bando pubblico promosso da Fondazione Umberto Veronesi.
“Per decenni – ha spiegato la dott.ssa Ruggiero, nell’ambito dell’annuale cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, presso l’Università Statale di Milano – i Paesi del Mediterraneo hanno avuto una minore incidenza di tumore al seno a livello mondiale e questo ha fatto ipotizzare che le abitudini alimentari potessero spiegare almeno in parte questi dati. L’adesione a una dieta mediterranea nel suo complesso è in grado di ridurre il rischio di tumore al seno, ma il ruolo dei suoi componenti chiave, come appunto l’olio di oliva, è stato poco esplorato. Il progetto punta proprio a capire se l’olio di oliva, e in particolare la sua componente di grassi monoinsaturi, possa avere un ruolo nella prevenzione primaria del tumore al seno, nell’ambito di un’alimentazione di tipo mediterraneo”.
Lo studio utilizzerà il database del progetto epidemiologico Moli-sani. Lo studio dal 2005 ha coinvolto circa 25.000 cittadini, residenti appunto in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Di fatto un’intera regione italiana si è trasformata in un grande laboratorio scientifico. In questo caso specifico verranno utilizzati i dati di oltre 11.000 donne per le quali sono state raccolte dettagliate informazioni alimentari. I risultati dello studio potranno fornire nuove evidenze sul ruolo dell’olio d’oliva per la salute e rappresentare un riferimento per definire future strategie di prevenzione.