107mila famiglie vittime di corruzione in sanità solo nel 2017
Oltre mezzo milione di famiglie italiane dichiara di aver ricevuto almeno una volta richieste di denaro o altro per essere facilitate in occasione di ricoveri, interventi, visite mediche, e nel solo ultimo anno le famiglie vittime di corruzione in sanità sono state 107.000: a dirlo sono i dati Istat. La corruzione in sanità ha quindi un impatto diretto e consistente anche sui pazienti, che sono disposti a tutto pur di curarsi e di guarire nel più breve tempo possibile. Si tratta di pratiche diffuse ovunque, ma di più nelle regioni del Mezzogiorno e nelle periferie delle aree metropolitane. Lo confermano quei 2,8 milioni di cittadini italiani che dichiarano di conoscere personalmente qualcuno a cui sono stati chiesti denaro o regali in cambio di un favore all’interno del sistema sanitario. Nel 69% dei casi a effettuare la richiesta è stato lo stesso medico, nel 10,9% un infermiere e nel 19,6% altro personale sanitario. Si tratta di episodi che in genere avvengono sul luogo di lavoro, di fronte a colleghi che assistono senza avere la forza di intervenire. Sarebbero quasi 2 milioni le persone a cui è capitato di assistere a scambi illeciti sul luogo di lavoro, ma solo l’11,8% lo ha segnalato a un superiore e l’1,9% al responsabile anticorruzione, nominato in tutte le amministrazioni pubbliche in base alla Legge 190/2012. Proprio per incentivare la pratica della denuncia spontanea di comportamenti illeciti (il cosiddetto whistleblowing), lo scorso 15 novembre è stata approvata la Legge «Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato». Si tratta solo dell’ultimo degli interventi normativi e degli strumenti di prevenzione e contrasto che sono stati introdotti in Italia, con l’obiettivo di limitare la corruzione all’interno delle strutture sanitarie. Le analisi condotte nell’ambito del progetto «Curiamo la corruzione» coordinato da Transparency International Italia, in partnership con Censis, ISPE Sanità e RiSSC, e finanziato nell’ambito della Siemens Integrity Initiative rivelano che nell’ultimo anno il 25,7% delle Aziende sanitarie ha vissuto al proprio interno almeno un episodio di corruzione, che in genere è stato affrontato in maniera appropriata, anche se il 51,7% delle strutture non ha ancora adottato adeguati Piani anticorruzione. Mentre il rischio di inefficienze e sprechi nelle Asl è più alto per l’acquisto di servizi sanitari e negli ospedali per l’acquisto di beni. Il monitoraggio effettuato da Transparency International rivela che nel 2017 sono comparse sui media nazionali 97 notizie su casi di corruzione in sanità.
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