Infezioni ospedaliere, più rischiose del bisturi
In caso di intervento chirurgico il rischio più grande potrebbe non essere il bisturi. A rivelarlo sono gli esperti che si sono ritrovati a Napoli per il IV Convegno sui «Moderni orientamenti nella diagnosi e terapia delle infezioni osteoarticolari». Facile comprendere che il rischio riguarda in questo caso le infezioni legate ad interventi ortopedici e i costi sono enormi anche per il sistema sanitario. Lo spiega senza mezzi termini il presidente del convegno Ciro Pempinello, ortopedico del San Giovanni Bosco: «Le infezioni osteoarticolari – dice – hanno un’incidenza enorme sul budget sanitario nazionale. I numeri parlano di140mila interventi l’anno per protesi di anca e ginocchio, con un’incidenza del 2-3 per cento di contagi che sfiorano il tetto delle 3mila infezioni annue, per un costo a carico del Sistema sanitario nazionale di circa 100 milioni. E’ emerso che la sorveglianza del sito chirurgico è un elemento fondamentale per la prevenzione. Quindi tutto ciò che può prevenire, trattare, diagnosticare in precedenza e profilassare questa complicanza è sempre foriera di salute per l’utente e di risparmio per il sistema sanitario».
Antibiotico resistenza
Una giornata di scambio di opinioni e approfondimento professionale sull’attualità dell’analisi diagnostica e della necessaria profilassi ospedaliera, alla quale hanno partecipato tra gli altri esperti nel campo delle infezioni delle ulcere cutanee e delle infezioni osteoarticolari. «Mentre le tecniche diagnostiche sono sempre più accurate, precise e veloci, abbiamo un grosso problema legato alla multi resistenza antibitioca nelle infezioni nosocomiali – chiarisce Carlo Tascini, direttore della I divisione delle malattie infettive dell’ospedale Cotugno di Napoli (A.O. dei Colli)-. Si tratta di un problema mondiale ma anche italiano dove registriamo infezioni da germi multiresistenti come lo stafilococco aureo, la Klebsiella pneumoniae e l’acinetobacter baumannii per i quali esistono pochissime opzioni terapeutiche».
Prevenzione
In questo contesto anticipare l’insorgere di problemi è fondamentale se consideriamo le tante difficoltà della terapia medica anche a causa di un depotenziamento della ricerca nel campo dell’antibioticoterapia. Raramente si trovano nuove molecole da analizzare, quindi spesso non si riesce ad affrontare il problema in modo adeguato.
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